Utility – A marzo consumi gas in calo, ma quadruplica l’import da Algeria

Nel mese scorso la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a 6,45 miliardi di metri cubi, in calo del 7,8% rispetto a marzo 2016. Il dato depurato dell’effetto temperatura e calendario è pari a circa +0,6% su base annua.

Si tratta della prima diminuzione tendenziale per i consumi di gas dopo sette aumenti consecutivi, grazie alla normalizzazione della situazione in Francia. Ricordiamo infatti che a fine settembre era stato disposto il fermo di circa un terzo dei reattori nucleari del colosso francese EDF, con il conseguente aumento dell’export dell’energia elettrica prodotta dagli impianti termoelettrici italiani verso la Francia.

Nel dettaglio, a marzo 2017 il rialzo delle temperature medie ha fatto diminuire i consumi residenziali del 18,4% su base annua a 3,15 miliardi di m3. Sono invece aumentati ancora, seppur in misura molto più contenuta rispetto ai mesi scorsi grazie alla fine dell’emergenza in Francia, i consumi di gas delle centrali termoelettriche (+2,3% a 1,81 miliardi), dopo aver registrato crescite a doppia cifra da settembre 2016 a febbraio 2017. In progresso del 4,7% la domanda di gas del settore industriale.

Sul fronte delle forniture, si segnala l’aumento delle importazioni (+9,1% a 5,35 miliardi), soprattutto dall’Algeria (più che quadruplicate a 2,22 miliardi) che per la prima volta da anni ha così superato i livelli della Russia (-47% a 1,55 miliardi); più che dimezzate, invece, le erogazioni dai sistemi di stoccaggio (-970 milioni di m3). La produzione nazionale è scesa del 4,9% rispetto a marzo 2016.

COMMENTO

La notizia è negativa per le società maggiormente esposte alla vendita di gas in Italia: nell’ordine per quota di mercato nel 2015, fra quelle quotate a Piazza Affari troviamo Eni (23,7%), Enel (10,6%), Edison (10,5%), Iren (4,1%), Hera (3,9%), A2A (3,2% con Linea Group Holding) e Ascopiave (1,5%).