Utility – Settore in flessione, pesa il -3% di A2A

Tutte le principali Piazze del Vecchio continente hanno archiviato la seduta di ieri con lievi rialzi, eccetto Lisbona (-0,2%). Il Ftse Mib di Milano ha chiuso sostanzialmente invariato (+0,1%) in area 20.250 punti; la migliore di Piazza Affari è stata Unipol (+1,9%) e la peggiore A2A (-3%).

Alle prese di profitto sulla multi-utility lombarda, che settimana scorsa aveva toccato i massimi e che soprattutto per questo motivo ha subito downgrade da “Buy” a “Hold” da parte di tre analisti, si è aggiunta la debolezza di tutte le altre Big Cap del settore. Il Ftse Italia Servizi Pubblici ha così registrato una flessione dello 0,3%, in linea con l’Euro Stoxx 600 Utilities.

Tornando alle società a maggior capitalizzazione, le quotazioni di Enel (-0,2%) non hanno beneficiato dell’annuncio dell’inizio della costruzione dell’impianto fotovoltaico Don José da 238 MW, in Messico e dell’accordo di fornitura elettrica (PPA) della durata di 25 anni con ZESCO, l’utility statale dello Zambia, relativo alla produzione dell’impianto fotovoltaico Ngonye (34 MW), con cui il gruppo Enel ha fatto il suo ingresso nel mercato delle rinnovabili del paese africano.

Fra le Mid Cap flat Acea (-0,1%) nella giornata in cui è stata pubblicata la lista ufficiale per il rinnovo del CdA presentata dal Comune di Roma, azionista di controllo con il 51% del capitale. La Capitale ha proposto 8 membri, con presidente Luca Alfredo Lanzalone e amministratore delegato Stefano Antonio Donnarumma, attuale direttore della business unit Reti e Calore di A2A.

Nel segmento delle Small Cap la peggiore è stata Falck Renewables, che ha perso l’1,7% nonostante l’annuncio dell’entrata in esercizio di Auchrobert (36 MW), il suo decimo parco eolico in Scozia.