Partenza sottotono per le borse europee, in scia ai cali registrati da Wall Street e dalle borse asiatiche dopo il report dell’ultima riunione della Federal Reserve, rilasciato ieri sera. Intorno alle 9:25 il Ftse Mib di Milano scambia in ribasso dello 0,8% a circa 20.080 punti, in linea con il Ftse 100 di Londra, mentre il Dax di Francoforte, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid cedono circa lo 0,6 per cento.
Dal rapporto della Fed è emerso che diversi membri del board giudicano il mercato azionario ampiamente sopravvalutato e che l’istituto centrale è intenzionato a dismettere obbligazioni per ridurre la quantità di titoli accumulati negli ultimi anni. Una decisione che potrebbe far lievitare ulteriormente i rendimenti con potenziali ripercussioni negative sulla già debole crescita economica.
Gli investitori preferiscono dunque mantenere un atteggiamento prudente, in vista anche di appuntamenti importanti quali la visita del primo ministro cinese a Washington che inizia oggi, il dato sul mercato del lavoro statunitense di domani e la partenza della nuova stagione di trimestrali a stelle e strisce dalla prossima settimana.
Il report della Fed aveva permesso all’euro di risalire a 1,068 nei confronti del dollaro, ma la moneta unica è scesa nuovamente a 1,0635 negli ultimi minuti in scia alle dichiarazioni di Mario Draghi, intervenuto in una conferenza a Francoforte. Il presidente della Bce ha sostanzialmente affermato che non ci sono ancora le condizioni per modificare la politica monetaria della banca centrale, poiché è necessario che l’inflazione converga stabilmente verso il target di medio lungo termine.
Fra le materie prime il petrolio scambia ancora in lieve ribasso dopo l’aumento delle scorte superiore alle attese evidenziato ieri dai dati Eia. Il Wti si mantiene comunque in area 51 dollari, mentre il Brent scambia a 54,3 dollari. Il clima di incertezza, acuito dal report Fed, spinge nuovamente le quotazioni dei metalli preziosi, con l’oro che risale in area 1.255 dollari l’oncia.
Sul fronte macro, in mattinata sono stati diffusi i dati tedeschi sugli ordini alle fabbriche, in recupero a febbraio (+3,4% su base mensile) dopo il calo di gennaio, mentre nel pomeriggio saranno pubblicate le richieste settimanali di disoccupazione negli Stati Uniti.
Vendite diffuse in avvio a Piazza Affari, dove parte ancora in calo EXOR (-3,3%), dopo i risultati 2016 comunicati ieri. Negativi anche i petroliferi SAIPEM (-1,6%) e TENARIS (-2,1%), mentre ENI cede lo 0,7 per cento.
Pesanti anche i bancari e gli assicurativi, con GENERALI (-2,2%), BPER (-1,5%), BANCO BPM (-1,6%) e MEDIOBANCA (-1,5%) fra i peggiori. Tra i servizi finanziari scattano i realizzi su AZIMUT (-2%) dopo il rialzo di ieri sostenuto dalle stime preliminari per il primo trimestre 2017.
In calo dell’1,1% TELECOM ITALIA, dopo che Vivendi ha notificato alla Commissione Europea il possibile controllo esclusivo del Gruppo italiano dopo l’assemblea del 4 maggio.
In controtendenza CNH (+0,5%) e le utilities A2A (+0,4%), SNAM (+0,3%) e ITALGAS (+0,2%).