Mercati – Ftse Mib lievemente positivo, bene le utilities

Intorno alle 16:00 le borse europee scambiano contrastate e poco distanti dalla parità, dopo aver recuperato le perdite registrate in mattinata. Il Ftse Mib segna un progresso dello 0,2%, in area 20.300 punti, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid guadagnano rispettivamente lo 0,5% e lo 0,8 per cento; deboli invece il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%). Nel frattempo Wall Street ha aperto in frazionale rialzo, dopo i ribassi della precedente seduta in scia al report della Fed.

Archiviato il rapporto della banca centrale a stelle e strisce, da cui è emerso che diversi membri considerano il mercato azionario sopravvalutato e che l’istituto centrale è intenzionato a ridurre la quantità di asset accumulata durante gli anni di crisi, gli investitori tornano a concentrarsi sull’incontro di oggi tra il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Donald Trump, in cui i due leader parleranno di commercio e della minaccia proveniente dalla Corea del Nord.

Nel frattempo, sul Forex, l’euro rimonta dai minimi della mattinata, sui quali era scivolato in seguito al discorso di Mario Draghi a Francoforte. Il numero uno della Bce ha infatti escluso l’ipotesi di abbandonare l’attuale politica monetaria ultra accomodante, poiché non sussistono le condizioni sufficienti per modificare le valutazioni sulle prospettive di inflazione.

Il cambio euro/dollaro è risalito in area 1,067, per poi scendere lievemente dopo i dati migliori delle attese sulle richieste di disoccupazione americane, in attesa dei non farm payrolls di domani. Il biglietto verde e la moneta unica recuperano terreno anche sulla valuta nipponica, tornando rispettivamente a 110,8 e 118,1 yen.

Tra le materie prime tornano a salire le quotazioni del petrolio, dopo i cali di ieri in scia all’aumento delle scorte Usa mostrato ieri dall’Eia, con Brent e Wti in rialzo dello 0,9% rispettivamente a 54,9 e 51,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund è stabile in area 201 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,26 per cento.

A Milano gli acquisti premiano in particolare FERRAGAMO (+1,7%), CNH (+1,5%) e LEONARDO (+1,1%). Ben intonate anche le utilities, con SNAM e ITALGAS a +1,1%, A2A a +1% ed ENEL a +0,6 per cento.

In lieve rialzo pure FCA (+0,7%) mentre EXOR (-1,8%) resta in fondo al listino penalizzata dai risultati pubblicati ieri e dal conseguente downgrade di Kepler Cheuvreux da ‘hold’ a ‘reduce’.

Prese di profitto su AZIMUT (-1,4%) dopo il balzo di ieri. La società guidata da Sergio Albarelli ha fatto il pieno di adesioni, il 99% dei possessori delle obbligazioni, per l’offerta di riacquisto del bond subordinato 2,125% convertibile 2020 annunciata il 4 aprile e chiusa come stabilito lo scorso 5 aprile, per un valore nominale pari a oltre 248 milioni.

Deboli i bancari ad eccezione di INTESA, positiva a +0,6 per cento. Poco mossa UNICREDIT (+0,1%), che ha chiuso con successo l’emissione di bond senior unsecured per complessivi 2 miliardi di dollari, con cedola semestrale al 3,75% per la scadenza aprile 2022 e 4,635% per la scadenza aprile 2027.

Lievemente sopra la parità anche TELECOM ITALIA (+0,4%) dopo che Vivendi ha notificato alla Commissione Europea che dopo l’assemblea di maggio potrebbe avere il controllo di Tim, mentre Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato che non ci sono trattative tra MEDIASET (-0,4%) e il colosso francese sul contenzioso tra le due società in merito allo stop nell’operazione Premium.