Dalla lettura dei futures sui principali indici continentali si prospetta un’apertura in rosso per le piazze europee, dopo il tonfo registrato ieri sera da Wall Street e la seduta sottotono delle borse asiatiche.
I listini americani erano partiti bene, in scia alla pubblicazione del dato sui nuovi occupati nel settore privato, saliti ben oltre le aspettative. Tuttavia il rapporto dell’ultima riunione della Federal Reserve ha provocato un cambio di direzione che ha portato gli indici a chiudere in negativo.
A scatenare le vendite è stata principalmente la dichiarazione di diversi membri del board che giudicano il mercato azionario ampiamente sopravvalutato. Inoltre, il report ha sottolineato l’incertezza politica in Europa e la necessità di ridurre la quantità di asset accumulati dalla Fed durante la crisi, pari a circa 4.500 miliardi di dollari.
L’istituto centrale procederà quindi verosimilmente a vendere titoli obbligazionari o a non rinnovarli a scadenza, facendone lievitare ulteriormente i rendimenti con potenziali ripercussioni negative sulla già debole crescita economica.
Il cambio di direzione di Wall Street ha spiazzato anche gran parte delle borse orientali, che registrano cali diffusi ad eccezione di Shanghai. In generale dunque, gli investitori privilegiano un atteggiamento prudente, in vista anche di appuntamenti importanti quali la visita del primo ministro cinese a Washington che inizia oggi, il dato sul mercato del lavoro statunitense di domani e la partenza della nuova stagione di trimestrali a stelle e strisce dalla prossima settimana.
Oggi l’agenda macro ha visto la diffusione dei dati tedeschi sugli ordini alle fabbriche, in recupero a febbraio (+3,4% su base mensile) dopo il calo di gennaio, mentre nel pomeriggio saranno pubblicate le richieste settimanali di disoccupazione negli Stati Uniti.
A Piazza Affari, focus su TELECOM ITALIA dopo che Vivendi ha notificato alla Commissione Europea il possibile controllo esclusivo del Gruppo italiano dopo l’assemblea del 4 maggio.
Da seguire anche i bancari, contrastati ieri, e in particolare UNICREDIT la cui obbligazione senior unsecured destinata a investitori istituzionali negli Stati Uniti, strutturata in due tranche a tasso fisso a 5 e 10 anni e lanciata ieri, ha già raccolto richieste per oltre 6 miliardi di dollari.
Attenzione ancora ad AZIMUT, la migliore di ieri in scia alle stime preliminari per il primo trimestre 2017, con ricavi pari 198-215 milioni e un utile netto tra 57 e 67 milioni.
Fuori dal listino principale, occhi puntati su ASTALDI che presenta il Piano Strategico 2017-2021, il quale prevede un Cagr del 9% per le sales nel periodo 2016-2021 raggiungendo a fine periodo 4,6 miliardi (3 miliardi nel 2016) e un portafoglio ordini delle costruzioni di 14 miliardi.