Sul minimo relativo intraday del 24 giugno 2016 a 33,01 euro, le quotazioni del gruppo di Maranello hanno avviato un imperioso trend ascendente, giungendo nella seduta dello scorso 3 marzo al massimo storico a 70,30 euro. Il mancato superamento di questo livello ha però innescato una correzione che ha riportato i corsi di Ferrari poco sopra quota 67 euro.
Il cedimento di questo supporto potrebbe, però, favorire la continuazione dell’attuale storno fino al successivo supporto statico, ma anche dinamico, a 66 euro. Da questo livello transita, infatti, la trend line che ha sostenuto l’ondata di acquisti in corso da inizio novembre, al di sotto del quale le quotazioni della casa automobilistica potrebbero scivolare fino al primo obiettivo ribassista individuabile a 63,46 euro, ricoprendo così il gap up aperto lo scorso 22 marzo. Un livello che rimane, comunque, più alto della media dei target price calcolata sulla base dei prezzi obiettivo degli analisti raccolti da Bloomberg che è attualmente pari a 61,29 euro.
L’eventuale tenuta di quota 67 euro, al contrario, indicherebbe che il trend rialzista in corso di breve periodo è ancora in forza, consentendo ai corsi di Ferrari di ritornare sul massimo assoluto a 70,30 euro, al di sopra del quale l’obiettivo rialzista è a quota 73,20 euro.