Mercati – Incertezza in attesa dei dati macro Usa, oro sui massimi da novembre

Poco dopo le 12:00 le borse europee scambiano ancora in lieve ribasso, in un clima di cautela dopo l’attacco missilistico degli Stati Uniti in Siria e in attesa dei dati sul mercato del lavoro americano. Sullo sfondo resta inoltre il vertice tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping, che si concluderà oggi.

Il Ftse Mib di Milano lascia sul terreno lo 0,1% in area 20.270 punti, il Cac 40 di Parigi cede lo 0,2% mentre il Dax di Francoforte e l’Ibex 35 di Madrid arretrano rispettivamente dello 0,5 e 0,7 per cento. Invariato il Ftse 100 di Londra.

In attesa dei non farm payrolls di marzo, l’agenda macro ha visto la pubblicazione dei dati di febbraio sulla produzione industriale tedesca (+2,2%), cresciuta più delle attese, francese, inaspettatamente calata dell’1,6% e britannica, diminuita a sorpresa dello 0,7 per cento.

Nel Regno Unito sono stati diffusi anche i dati di febbraio sulla produzione manifatturiera, in flessione dello 0,1%, e quelli di marzo sui prezzi delle case, cresciuti solo del 3,8%, mentre in Italia le vendite al dettaglio hanno registrato una battuta d’arresto a febbraio.

Le rinnovate tensioni in Medio Oriente spingono al rialzo le materie prime, con l’oro che raggiunge i massimi degli ultimi cinque mesi in area 1.266 dollari l’oncia e l’argento a 18,4 dollari. Avanza anche il petrolio con il Brent (+1,4%) a 55,7 dollari e il Wti (+1,6%) a 52,5 dollari.

Sul Forex il clima di incertezza favorisce lo yen, che risale su euro (EUR/JPY a 117,7) e dollaro (USD/JPY a 110,6), mentre il cambio fra moneta unica e biglietto verde è poco mosso in area 1,064. In calo la sterlina (GBP/USD a 1,243) dopo il discorso del governatore della Boe Mark Carney.

L’avversione al rischio alimenta gli acquisti sull’obbligazionario, dove calano i rendimenti sulla scadenza decennale e il tasso del Btp scende al 2,235%, con un differenziale dal Bund in area 200 punti base.

Intanto oggi si riuniranno i Ministri delle finanze europei per sbloccare il dossier sugli aiuti alla Grecia. A livello nazionale, invece, si continua lavorare sulla manovra correttiva dei conti che dovrebbe essere approvata la prossima settimana, probabilmente l’11 aprile, insieme al Documento di economia e finanza accompagnato dal Programma nazionale di riforme.

A Piazza Affari, nel frattempo, prevalgono i segni rossi, in particolare su FERRAGAMO (-1,8%), MEDIASET (-1,6%), MONCLER (-1,3%) e UNIPOL GRUPPO (-1,3%).

In ordine sparso i bancari, con MEDIOBANCA (+1,4%) in evidenza in cima al listino. Acquisti anche su STM (+1,1%), AZIMUT (+1,1%), A2A (+0,9%) e PRYSMIAN (+0,6%), che ha siglato un contratto da 350 milioni con IFA2 Sas per un collegamento elettrico in cavo sottomarino e interrato che collegherà Tourbe in Francia con Chilling in Gran Bretagna.

Tra i petroliferi salgono ENI (+0,3%) e TENARIS (+0,4%) mentre SAIPEM flette di mezzo punto percentuale.