Media – Mediaset (-5,2%) trascina in basso il comparto. Vola Rcs (+9,2%)

Negli ultimi cinque giorni il Ftse Mib scende a 20.300 punti con un calo dello 0,9 per cento, mentre il Ftse Italia Media cede l’1,8 per cento, facendo peggio anche rispetto al corrispondente indice di comparto europeo (-0,4%). I media nazionali risentono soprattutto del trend negativo di Mediaset (-5,2%), solo parzialmente compensato dall’euforia sui titoli Rcs (+9,2%), Cairo Communication (+3,4%) e Gruppo Espresso (+1,1%). Scenario sempre più difficile per Il Sole 24 Ore (-4,6%), mentre vola Italiaonline (+18,8%), dopo la proposta di distribuzione di un dividendo straordinario.

Ottava con il segno meno per Piazza Affari, con il Ftse Mib che chiude gli ultimi cinque giorni a 20.300 punti, con una variazione negativa dello 0,9 per cento. Più pesante il ribasso per il comparto in esame che arretra dell’1,8 per cento, sottoperformando anche l’Euro Stoxx Tmi Media (-0,4%).

Pesante discesa per il titolo Mediaset, con una variazione negativa del 5,2 per cento, che ha portato negli cinque giorni il prezzo del titolo sotto i 3,70 euro. Le quotazioni potrebbero aver risentito anche del taglio di target price da 4,30 a 3,90 euro da parte degli analisti di Kepler Cheuvreux (confermato il rating hold), dopo stime di conti 2016 deboli.

Nessun commento invece da parte del Vice Presidente e Ad della società, Pier Silvio Berlusconi, ascoltato in Procura a Milano nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta manipolazione del mercato da parte di Vivendi nella scalata in Borsa al capitale dell’emittente di Cologno Monzese.

In attesa di sviluppi sul dossier Vivendi anche da parte dell’Agcom, dal prossimo 13 aprile, Fininvest potrà incrementare la propria quota pari al 38,26% detenuta in Mediaset (39,77% dei diritti di voto). Al prezzo di chiusura di venerdì scorso, il pacchetto richiede un esborso di circa 55 milioni.

Aggiorna invece i massimi delle ultime 52 settimane il titolo Rcs toccando il prezzo di 1,29 euro con un rialzo nell’ottava superiore al 9 per cento. Ad accendere l’euforia degli investitori, le dichiarazioni del patron Urbano Cairo, che stima di raggiungere a fine anno un Ebitda di 140 milioni, realizzando così un utile netto pari a 45 milioni circa.

Esattamente un anno fa Cairo lanciava l’Ops sul capitale di Rcs e da allora il titolo ha guadagnato più del 200% del proprio valore, passando da un minimo di 0,40 euro agli attuali 1,29 euro. In scia prevalgono gli acquisti anche sul titolo della controllante Cairo Communication, in chiusura di settimana a 4,60 euro (+3,4%).

La proposta dei soci di maggioranza di Italiaonline di distribuire un dividendo straordinario pari a 0,692 euro per azione, ha messo le ali al titolo, che è balzato oltre i 3,2 euro con un progresso del 18,8 per cento.

Denaro anche sul Gruppo Espresso (+1,1%). La casa editrice de La Repubblica ha comunicato di aver convenuto con Fca, Mercurio, Ital Press Holding (Iph) e Itedi di prorogare dal 31 marzo al 30 giugno il termine per la realizzazione del closing dell’integrazione di Itedi in Gruppo Espresso.

In una nota indirizzata agli azionisti di Exor, John Elkann ha precisato che, dalla fusione per incorporazione di Itedi nel Gruppo Espresso, nascerà un gruppo che si chiamerà “Gedi”. La nuova realtà avrà ricavi per complessivi 700 milioni circa, una redditività tra le più alte del settore, non avrà debiti, una diffusione media aggregata di circa 740 mila copie al giorno (carta+digitale) e più di 5,8 milioni di lettori.

Scende infine del 4,6% il titolo Il Sole 24 Ore. Il CdA della casa editrice ha approvato i dati dell’esercizio 2016 chiuso con una perdita consolidata di 91,9 milioni, che ha portato in negativo per 11,7 milioni il patrimonio netto. Il management proporrà ai soci un’operazione di ripristino del capitale a valori positivi e di rafforzamento patrimoniale per un importo fino a 70 milioni.

Proposta valutata con “fortissima preoccupazione” da parte del Cdr, che ritiene tale aumento di capitale “modesto e gracile, ancora ignoto oltretutto nelle modalità, che nell’immediato è già inadeguato e potrebbe rivelarsi tra pochi mesi insufficiente”.