Mercati – Europa ancora in rosso, delude la produzione industriale italiana

Prosegue debole la seduta delle borse europee, mentre crescono i timori geopolitici dopo l’attacco Usa in Siria e l’invio da parte di Washington di un’unità navale verso la Corea del Nord. Intorno alle 11:45 il Ftse Mib di Milano cede lo 0,5% a 20.203 punti. In negativo anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).

Sul fronte macro, secondo i dati pubblicati dall’Istat a febbraio l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha segnato un incremento dell’1% su base mensile, inferiore al +1,3% stimato dal consensus.

Corretto per gli effetti di calendario, a febbraio l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,9% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2016). Dato anch’esso inferiore alle attese degli analisti del 2,4%, mentre la rilevazione del mese precedente è stata rivista dal -0,5% al -0,2 per cento.

L’indice destagionalizzato ha mostrato variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni strumentali (+2,9%) e dei beni intermedi (+2,2%), mentre diminuiscono l’energia (-6,2%) e i beni di consumo (-0,2%).

In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un significativo aumento nel comparto dell’energia (+7,0%) e, in misura più limitata, nel comparto dei beni intermedi (+2,4%); in calo invece i beni strumentali (-1,5%) e i beni di consumo (-1,1%).

Intanto, arrivano segnali positivi da parte della Commissione Europea alla manovra correttiva messa a punto dall’Italia. Prevista per domani la presentazione da parte del Governo del Documento di Economia e Finanza e del Programma nazionale di riforma (Pnr) con contestuale approvazione della manovra di correzione da 3,4 miliardi (0,2 punti di Pil).

In attesa della sessione d’aste di metà mese al via domani, scende l’obbligazionario italiano con lo spread Btp-Bund che si allarga a 201 punti base e il rendimento del decennale al 2,23 per cento.

Tra le materie prime, ancora in rialzo il petrolio con il Brent (+0,8%) a 55,7 dollari e il Wti (+0,7%) a 52,6 dollari, mentre l’oro scende dai massimi toccati la scorsa settimana attestandosi in area 1.253 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari, bene FINECO (+1,3%), mentre scivola in fondo al listino MEDIOBANCA (-1,5%). Sempre tra i finanziari, BANCA MEDIOLANUM (-0,9%) ha comunicato i risultati della raccolta del mese di marzo, che ha raggiunto i 452 milioni, portando il totale del trimestre a 1,2 miliardi.

Debole INTESA (-0,6%) che vede avvicinarsi la conclusione del processo di vendita del portafoglio da 2,5 miliardi di crediti deteriorati. Nei giorni scorsi sarebbero state aperte le buste delle offerte inviate da alcuni dei principali fondi specializzati. Secondo fonti di stampa ad avere messo sul piatto la cifra maggiore sarebbe la cordata formata da Crc (Christofferson Robb) e da Bayview (assistiti da Prelios Credit Servicing), con un prezzo compreso tra i 10 e i 15 centesimi.

L’istituto guidato da Carlo Messina, inoltre, ha lanciato un bond senior unsecured a 5 anni a tasso variabile, con ordini che finora ammontano a 1 miliardo di euro.

Bene invece UBI (+0,4%), i cui soci hanno approvato lo scorso venerdì l’aumento di capitale fino a 400 milioni nell’ambito dell’operazione di acquisizione delle tre good bank (Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti) annunciata a gennaio.

TELECOM ITALIA (-1%), invece, ha comunicato che Vivendi ha depositato la lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione. Primo nome della lista Arnaud de Puyfontaine, che è tra i candidati ad assumere il ruolo di presidente. Al secondo posto, di solito destinato all’Ad, figura Herve Philippe e al terzo Frédéric Crépin.

Tra le utilities, scende ENEL (-1%) che, attraverso la joint venture tra Enel Green Power e Dutch Infrastructure Fund (DIF), ha chiuso un accordo per l’acquisto di Bungala Solar One, la prima fase da 137,5 MW del progetto fotovoltaico Bungala Solar da 275 MW, il più grande impianto solare in fase “ready to build” in Australia. Il closing dell’acquisto di Bungala Solar Two, seconda fase del progetto, è atteso per il 3° trimestre del 2017.