Il Ftse Mib termina la settimana con un ribasso dello 0,9% anche per effetto dell’andamento negativo del comparto bancario (-1,5%).
Andamento opposto, invece, per i servizi finanziari, che chiudono con un guadagno dello 0,7% e leggermente al di sotto dell’indice europeo (+1,2%).
Tra i titoli del risparmio gestito la migliore della settimana è stata Azimut con un balzo del 4,1% con la società che ha comunicato di aspettarsi per il primo trimestre 2017 ricavi compresi tra i 198 e i 215 milioni e un utile netto tra 57 e 67 milioni, in netta crescita rispetto al pari periodo 2016. Inoltre, il Gruppo guidato da Sergio Albarelli a marzo ha conseguito una raccolta netta di 994 milioni, il miglior risultato di sempre, permettendo di raggiungere nel 1° trimestre i 2,2 miliardi, con un incremento del 28% rispetto al pari periodo del 2016.
È stato un successo anche il cui buy back lanciato sul proprio bond subordinato convertibile 2,125% con scadenza 2020, che ha raccolto il 99% di adesioni per un controvalore di oltre 248 milioni.
In luce Banca Generali con un progresso dell’1,6% grazie anche alle ottime notizie sulla raccolta netta di marzo, attestatasi a 711 milioni e che ha consentito di portare il totale del periodo gennaio-marzo 2017 a 1,8 miliardi, toccando un nuovo massimo su base trimestrale.
Bene anche Mediolanum (+1,5%) che ha finalizzato la cessione del suo 50% in Banca Esperia a Mediobanca. Ennio Doris, presidente della banca milanese, ha dichiarato che gli obiettivi per il 2017 sono quelli di confermare un dividendo unitario di 0,40 euro e superare la raccolta record dei fondi di 4,7 miliardi del 2015 grazie al contributo dei Pir.
Fineco invece cede l’1,3% nonostante a marzo abbia riportato una raccolta netta positiva di 657 milioni, con un incremento del 57% rispetto a marzo 2016 e che ha portato il totale del primo trimestre 2017 a 1,4 miliardi.
Vendite su Exor (-1%) su cui Kepler Chereux ha ridotto il giudizio da ‘hold’ a ‘reduce’ dopo la pubblicazione dei risultati 2016, in cui ha riportato utili da partecipazioni pari a 887,7 milioni e un utile netto di 588,6 milioni.
In evidenza anche Banca Ifis (+2,3%) il cui Ad Giovanni Bossi ha dichiarato che la società sta valutando l’acquisto di una decina di portafogli di npl, dopo che lo scorso lunedì ne ha acquistati due per un controvalore di 414 milioni.