Il Ftse Mib inizia la settimana con un calo dello 0,5% e in linea a come aveva chiuso la scorsa ottava, appesantita anche dalle vendite del comparto bancario, che termina con un -0,9% ma facendo meglio dell’indice europeo (-1,1%).
Termina sotto la parità Ubi (-0,6%), i cui azionisti hanno approvato il bilancio 2016 e in sede straordinaria la ricapitalizzazione da 400 milioni per mantenere l’attuale livello di Cet 1 sopra l’11% una volta che sarà completata l’integrazione delle tre good bank.
Lieve flessione anche per Intesa (-0,6%). L’istituto guidato da Carlo Messina sta per portare a termine la vendita del portafoglio da 2,5 miliardi di npl, per cui la cordata formata da Crc e Bayview avrebbe fatto pervenire l’offerta maggiore.
Vendite anche su Banco Bpm (-0,7%) che sabato ha tenuto la prima assemblea post fusione e post trasformazione in spa per l’approvazione dei conti 2016. Nell’occasione l’Ad Giuseppe Castagna ha confermato che il primo trimestre 2017 è in linea con le attese.
Anche Bper (-1,6%) ha tenuto sabato la prima assemblea post trasformazione in spa, in cui ha prevalso la lista facente capo all’attuale cda, che ha elettoo 7 degli 8 nuovi membri del cda sui 15 totali. I soci hanno anche approvato il bilancio 2016.
Tra le Mid Cap arretra del 3% Creval i cui soci hanno approvato la copertura della perdita riportata nel 2016.
Tra le Small Cap parziali prese di profitto su Banco Desio (-2,7%) dopo il balzo dell’8% della scorsa ottava nel giorno in cui era previsto lo stacco della cedola.