Mercati – Milano ancora debole con le banche e Stm

Le tensioni geopolitiche internazionali e l’avvicinarsi delle presidenziali francesi continuano a pesare sui listini europei, che intorno alle 12:10 si mantengono poco distanti dalla parità. L’unico segno positivo si registra a Londra, dove il Ftse 100 guadagna lo 0,6%, mentre il Cac 40 di Parigi è praticamente invariato. In rosso, invece, il Dax di Francoforte (-0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) e il Ftse Mib di Milano (-0,4%).

L’agenda macro ha visto la pubblicazione degli indici tedeschi Zew di aprile e i dati sulla produzione industriale di febbraio nell’Eurozona, oltre alle variazioni dei prezzi al consumo di marzo in Gran Bretagna.

L’indice relativo alle condizioni economiche in Germania ha superato le attese degli analisti, attestandosi a 80,1 punti (77,5 il sondaggio), così come l’indicatore sul sentiment degli investitori istituzionali tedeschi, issatosi a quota 19,5 punti (contro i 14,8 del consensus). Sottotono la produzione industriale della zona euro, in calo dello 0,3% su base mensile e in progresso tendenziale dell’1,2% a fronte dell’1,9% stimato.

Lievemente migliori delle aspettative, infine, i prezzi al consumo della Gran Bretagna, in crescita dello 0,4% rispetto a febbraio e del 2,3% in confronto all’anno precedente, ai massimi da oltre tre anni e mezzo.

Sul Forex resta ben intonato lo yen, sostenuto dall’incertezza internazionale e dallo status di valuta rifugio. Il cambio tra il dollaro e la divisa giapponese resta in area 110,7, mentre il cross con l’euro viaggia a 117,4. In lieve rialzo l’EUR/USD, poco sopra 1,06.

Tra le materie prime, il petrolio consolida i recenti guadagni, con Brent e Wti in flessione dello 0,1% rispettivamente a 56 e 53 dollari al barile. Torna a salire l’oro in area 1.259 dollari l’oncia, agevolato anche dalle tensioni in Siria e Corea del Nord.

Per quanto riguarda l’Unione Europea oggi i rappresentanti dei 27 governi discuteranno la bozza delle linee guida per i negoziati sulla Brexit, mentre in Italia l’esecutivo presenterà il Documento di Economia e Finanza e il Programma nazionale di riforme, con contestuale approvazione della manovra correttiva da 3,4 miliardi.

Vendite sull’obbligazionario, con i rendimenti dei titoli governativi in generale aumento. Lo spread Btp-Bund si attesta in area 204 punti base, con il tasso del decennale italiano al 2,27 per cento.

Tornando a Piazza Affari, continuano a soffrire i bancari, con BANCO BPM (-2,6%), UNICREDIT (-1,9%), BPER (-1,3%), INTESA (-0,9%) e MEDIOBANCA (-0,8%) in fondo al listino. In lieve calo anche UBI (-0,3%), che potrebbe accelerare l’operazione di ricapitalizzazione, dando inizio all’aumento di capitale tra maggio e giugno.

Vendite anche su STM (-2,7%), che segue l’intonazione negativa del comparto a livello europeo, in scia alle indiscrezioni secondo cui Apple potrebbe tagliare il contratto di fornitura di chip con Dialog Semiconductor (-20,7%). Voci simili avevano interessato la settimana scorsa l’inglese Imagination Technologies e fanno pensare che il colosso di Cupertino possa avviare una produzione autonoma di chip.

In cima al listino principale spiccano BANCA GENERALI (+1,6%) e ITALGAS (+1,8%) su cui Jefferies ha alzato la raccomandazione da ‘hold’ a ‘buy’ portando il target price da 3,6 a 4,6 euro.

Lo stesso broker ha rivisto al rialzo anche il prezzo obiettivo di SNAM (+0,2%), portato da 3,7 a 3,9 euro confermando il consiglio ‘hold’ e ha tagliato il giudizio su TERNA (+0,5%) da ‘buy’ a ‘hold’, mantenendo inalterato il target price a 4,8 euro. Sempre fra le utilities sono ben comprate le azioni A2A (+0,8%), mentre ENEL scambia sostanzialmente invariata.

In rosso TELECOM ITALIA (-0,7%) con Vivendi che vuole de Puyfontaine come presidente con deleghe invariate, non intendendo però cambiare la governance del Gruppo e confermando quindi l’Ad Flavio Cattaneo.