Avvio in territorio negativo per le borse europee, che intorno alle 9:20 scambiano tutte in rosso ad eccezione del Ftse 100 di Londra (+0,05%). A Milano il Ftse Mib cede lo 0,4% a 20.121 punti, seguito dal Dax di Francoforte (-0,2%) e dal Cac 40 di Parigi (-0,2%), mentre l’Ibex 35 di Madrid arretra dello 0,5 per cento.
Sullo sfondo restano le tensioni a livello internazionale per la situazione in Siria e per l’inasprirsi dei rapporti con la Corea del Nord, oltre al crescere dell’incertezza per l’avvicinarsi dell’appuntamento con le elezioni presidenziali francesi.
Sul fronte macro, in arrivo dalla Germania l’indice Zew della fiducia di aprile, mentre l’Eurostat pubblicherà i dati sulla produzione industriale di febbraio. Atteso inoltre l’indice dei prezzi al consumo in Gran Bretagna a marzo.
Oggi inoltre i rappresentanti dei 27 governi dell’Unione europea discuteranno la bozza delle linee guida per i negoziati del divorzio della Gran Bretagna dall’Europa, mentre per quanto riguarda l’Italia il Governo presenterà il Documento di Economia e Finanza e il Programma nazionale di riforme con contestuale approvazione della manovra correttiva da 3,4 miliardi.
Intanto l’EUR/USD scende nuovamente in area 1,059, mentre torna a rafforzarsi lo yen portando il cambio USD/JPY a 110,5 e l’EUR/JPY a 117.
Tra le materie prime, pausa del petrolio dopo i recenti rialzi con il Brent (-0,3%) a 55,8 dollari e il Wti (-0,4%) 52,9 dollari. Negli scorsi giorni le quotazioni del greggio avevano beneficiato delle tensioni in Medio Oriente e della nuova chiusura del più grande giacimento libico, a cui si aggiungono le indiscrezioni secondo cui la Russia intende prolungare i tagli alla produzione oltre il primo semestre 2017.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in area 205 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,25 per cento.
Tornando a Piazza Affari, avvio in negativo per i bancari con BPER (-0,7%), BANCO BPM (-0,8%), INTESA (-0,9%), UBI (-0,5%) e UNICREDIT (-0,6%).
Tra le utilities, bene ITALGAS (+2,2%) su cui Jefferies ha alzato la raccomandazione da ‘hold’ a ‘buy’ portando il target price da 3,6 a 4,6 euro, mentre lo stesso broker ha tagliato il giudizio su TERNA (-0,6%) da ‘buy’ a ‘hold’.
In rosso TELECOM ITALIA (-0,6%) con Vivendi che vuole de Puyfontaine come presidente con deleghe invariate, non intendendo però cambiare la governance del Gruppo e confermando quindi l’Ad Flavio Cattaneo.