Gli ultimi step dell’accordo tra Enrico Marchi, presidente di Save, e i fondi infrastrutturali gestiti da Deutsche Asset Management e InfraVia Capital Partners sarebbero il delisting del gruppo aeroportuale e la distribuzione, sottoforma di cedola, del 100% della cassa disponibile. È quanto si apprende da fonti di stampa dopo il perfezionamento del patto tra i soci storici di Finint (Enrico Marchi e Andrea de Vido) che controlla il 59,6% di Save.
A seguito all’accordo, Marchi e le sue controllate hanno raggiungo un’intesa con primari fondi infrastrutturali europei, gestiti da Deutsche Asset Management e InfraVia Capital Partners, per la vendita della partecipazione di controllo di Save ad una società di nuova costituzione (BidCo). Quest’ultima, secondo le indiscrezioni, controllerà direttamente o indirettamente attraverso Agorà, SV35 e Marco Polo Holding il 60,68% del capitale di Save.
Nell’ambito di questa operazione, Star Holdings (controllata di Morgan Stanley) si è impegnata a vendere la propria quota indiretta in Save. Gli accordi con i fondi infrastrutturali e STAR Holdings prevedono una valorizzazione del gruppo aeroportuale al prezzo di 21 euro per azione.
Secondo le fonti l’Opa obbligatoria verrà promossa da Agorà e le parti si impegneranno alla fusione di BidCo, SV35, Agorà e Marco Polo Holding entro i sei mesi successivi l’esecuzione l’Opa. L’obiettivo è quindi la creazione di una scatola in grado di detenere tutto il controllo di Save per poi procedere al delisting delle azioni. Su quest’ultimo punto, se verrà preso in considerazione, sarà decisivo quello che farà Atlantia, azionista con il 22% del capitale.