Mercati – Eurolistini contrastati, banche e Moncler in fondo al Ftse Mib

Dopo una mattinata trascorsa perlopiù in territorio positivo il Ftse Mib ha invertito la rotta e intorno alle 15:50, dopo l’avvio debole di Wall Street, cede lo 0,4% in area 20.030 punti. Prevale la cautela pure sulle altre borse europee, che viaggiano contrastate con l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) lievemente in ribasso, il Ftse 100 di Londra invariato, il Dax di Francoforte a +0,2% e il Cac 40 di Parigi a +0,3 per cento.

Tra le materie prime il petrolio rimane in frazionale rialzo con Brent e Wti a 56,4 e 53,6 dollari, sostenuto anche dalle indiscrezioni che vedrebbero l’Arabia Saudita intenzionata ad estendere i tagli della produzione oltre il primo semestre 2017.

Le quotazioni del greggio beneficiano pure del calo delle scorte Usa stimato dall’Api, in attesa del dato ufficiale dell’Eia. Acquisti anche sui metalli preziosi, agevolati dalle tensioni politiche internazionali, con l’oro sui massimi di circa cinque mesi a 1.276 dollari e l’argento e 18,33 dollari.

Sul Forex prosegue anche il rafforzamento dello yen, con l’USD/JPY a 109,7 e l’EUR/JPY scivolato a 116,4. Poco mosso l’euro/dollaro in area 1,061.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp scende dai massimi intraday tornando a quota 2,28%, con un differenziale dal Bund in area 207 punti base.

Sul fronte macro, infine, sono state diffuse le statistiche sul mercato del lavoro in Gran Bretagna, che hanno evidenziato a marzo un aumento nelle richieste di sussidi di disoccupazione di 25,5 mila unità rispetto al calo di 6,1 mila unità del mese precedente (dato rivisto da -11,3 mila). A febbraio l’indice dei salari medi ha registrato un +2,3% rispetto al +2,2% atteso dal consensus, mentre il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile al 4,7 per cento.

A Piazza Affari pesano le vendite sul comparto bancario e sulla moda (ad eccezione di LUXOTTICA a +1,4%), con MONCLER (-2,9%), BANCO BPM (-2,2%), MEDIOBANCA (-1,9%) e FERRAGAMO (-1,6%) tra le peggiori del listino.

Denaro su CNH (+2%), LUXOTTICA (+1,4%) e i finanziari FINECO BANK (+0,9%) e AZIMUT (+0,6%). Ancora negativa BANCA MEDIOLANUM (-1%), con Bankitalia che ha dato 18 mesi a Fininvest per cedere la quota eccedente il 9,99% nella società di asset management.

Poco mossa TENARIS, che in mattinata aveva beneficiato delle notizie provenienti dal Dipartimento del Commercio Usa, che ha deciso di imporre dei dazi anti-dumping sui tubi d’acciaio per le trivellazioni provenienti dalla Corea del Sud.

Debole anche MEDIASET (-1%) con l’Agcom che potrebbe decidere sul dossier con Vivendi nella riunione fissata per il 18 aprile prossimo.

Fra le utilities, positive ITALGAS (+0,8%), TERNA (+0,2%) e SNAM (+0,2%). Quest’ultima ha comunicato ai detentori del prestito obbligazionario equity-linked da 400 milioni con scadenza marzo 2022 che da domani, 13 aprile 2017, possono esercitare il diritto di conversione delle obbligazioni in azioni ordinarie Snam, come previsto dal relativo regolamento.

In lieve flessione ENEL (-0,1%), il cui cda ha nel frattempo deliberato l’emissione entro il 31 dicembre 2018 di uno o più prestiti obbligazionari, riservati a investitori istituzionali, per un importo complessivo massimo pari a 7 miliardi.