Prosegue in positivo la seduta delle borse europee dopo la debolezza degli scorsi giorni dovuta al clima di avversione al rischio per il crescere delle tensioni geopolitche e l’incertezza per le imminenti elezioni francesi.
Poco prima delle 12:00, il Ftse Mib di Milano segna un +0,3% in area 20.160 punti. Bene anche il Dax di Francoforte (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Sul fronte macro, sono state diffuse le statistiche sul mercato del lavoro in Gran Bretagna, che hanno evidenziato a marzo un aumento nelle richieste di sussidi di disoccupazione di 25,5 mila unità rispetto al calo di 6,1 mila unità del mese precedente (dato rivisto da -11,3 mila).
A febbraio invece l’indice dei salari medi ha registrato un +2,3% rispetto al +2,2% atteso dal consensus, mentre il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile al 4,7 per cento.
Tra le materie prime, ancora positivo il petrolio con il Brent (+0,5%) a 56,5 dollari e il Wti (+0,5%) a 53,7 dollari, sostenuto da alcune indiscrezioni secondo cui l’Arabia Saudita sarebbe intenzionata a estendere i tagli della produzione oltre il primo semestre 2017.
Le quotazioni del greggio beneficiano anche del calo delle scorte Usa stimato dall’Api, in attesa del dato ufficiale pubblicato dall’Eia questo pomeriggio.
Il clima di tensioni geopolitiche, invece, continua a favorire il ‘fly to quality’ verso i beni rifugio, con l’oro che si porta sui massimi di circa cinque mesi in area 1.275 dollari l’oncia.
Prosegue anche il rafforzamento dello yen, con l’USD/JPY in prossimità dei minimi dell’era Trump a 109,7 e l’EUR/JPY scivolato a 116,4.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund raggiunge i massimi da febbraio 2014 in area 210 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,32 per cento.
Tornando a Piazza Affari, balzano in cima al listino CNH (+2,4%) e TENARIS (+2,2%), con quest’ultima che beneficia anche dell’upgrade di Mediobanca da ‘underperform’ a ‘outperform’ con target price alzato da 10,5 a 18,5 euro.
A sostenere le azioni del produttore di tubi d’acciaio contribuiscono anche le notizie provenienti dal Dipartimento del Commercio Usa, che ha imposto dazi alla Corea con una mossa che potrebbe quindi favorire il Gruppo italiano.
Bene anche gli altri petroliferi, SAIPEM (+1,7%) ed ENI (+0,3%), ed i finanziari AZIMUT (+1,6%) e FINECO (+1,1%), mentre viaggia in negativo BANCA MEDIOLANUM (-0,4%) con Bankitalia che ha dato 18 mesi a Fininvest per cedere la quota eccedente il 9,99% nella società di asset management.
Debole anche MEDIASET (-0,5%) con l’Agcom che potrebbe decidere sul dossier con Vivendi nella riunione fissata per il 18 aprile prossimo. Durante la riunione di ieri, infatti, l’Autorità delle comunicazioni avrebbe avviato la discussione in merito all’istruttoria aperta per verificare la presunta violazione da parte del colosso media francese delle norme sulla concentrazione tra media e telecomunicazioni.