Le borse europee mantengono l’intonazione negativa della mattinata e intorno alle 15:45, dopo l’apertura debole di Wall Street, scambiano ancora in rosso. Il Ftse Mib di Milano arretra dell’1%, scivolando in area 19.800 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).
Sul Forex il dollaro recupera terreno sull’euro dopo la discesa di ieri provocata dalle parole di Trump, con il cambio USD/JPY che risale a 119,3 e l’EUR/USD che torna in area 1,061. La moneta unica cede terreno anche nei confronti della sterlina e dello yen, penalizzata in parte dall’incertezza per l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali francesi.
Ancora ben intonati i metalli preziosi, con l’oro a quota 1.285 dollari l’oncia e l’argento a 18,46 dollari. Poco mosso invece il petrolio con il Brent a 55,9 dollari e il Wti a 53,2 dollari, nonostante il dato migliore delle attese sulle scorte settimanali Usa diffuso ieri dall’Eia. Intanto secondo l’agenzia internazionale dell’energia, dopo circa tre anni caratterizzati da un eccesso di offerta, ora il mercato globale dei prodotti petroliferi è vicino all’equilibrio.
Sul fronte macro l’inflazione tedesca a marzo è risultata in linea con le attese, segnando un +0,2% su base mensile e un +1,6% su base annua dopo il +2,2% di febbraio. I dati finali di marzo sui prezzi al consumo in Italia e Francia hanno confermato le rilevazioni preliminari, segnando per entrambi i Paesi un incremento dell’1,4% su base annua.
Negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono risultate 234 mila unità, inferiori rispetto alle 245 mila stimate dal consensus mentre i prezzi alla produzione sono calati dello 0,1% a fronte di una lettura stabile prevista dagli analisti. A breve è atteso l’indice preliminare di aprile sulla fiducia dei consumatori stilato dall’Università del Michigan.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 208 punti base, mantenendosi in prossimità dei massimi da febbraio 2014 con il rendimento del decennale italiano al 2,27 per cento.
A Piazza Affari scivola in fondo al listino FCA (-2,8%), penalizzata anche da un report di Exane Bnp Paribas, che ha tagliato il target price da 7,3 a 6,9 euro e confermato il giudizio ‘underperform’.
Male anche STM (-1,5%), AZIMUT (-1,5%) e i bancari, tra cui BANCO BPM (-2,4%), UNICREDIT (-1,7%) e INTESA (-1,5%).
Invariata LUXOTTICA dopo che l’autorità di vigilanza francese Amf che ha autorizzato Delfin a rinunciare all’obbligo di promuovere un’Opa sul capitale del Gruppo che nascerà dalla fusione tra Luxottica ed Essilor.
In controtendenza LEONARDO, che spicca in cima al Ftse Mib a +1,5% e CNH a +0,3 per cento.