Nel quarto trimestre il comparto del risparmio gestito ha mostrato un calo dei ricavi del 4,9% a 708,3 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In contrazione anche il risultato netto di gestione, che ha riportato una discesa del 23,1% a/a a 293,4 milioni. Lo stesso discorso vale per l’utile, che ha registrato una diminuzione del 15,4% a 175 milioni. In aumento gli asset under management, passati dai 204,4 miliardi di fine 2015 ai 229,1 miliardi di dicembre 2016 (+12,1%).
Nel quarto trimestre del 2016 il comparto dei servizi finanziari, in particolare quello del risparmio gestito (prendendo come riferimento Azimut, Banca Generali, Fineco e Mediolanum) ha mostrato una riduzione dei ricavi del 4,9% a 708,3 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel dettaglio, Banca Generali e Mediolanum hanno riportato una contrazione dei ricavi del 19% rispettivamente a 80,2 milioni e 283,1 milioni. L’andamento è imputabile principalmente alla componente commissionale legata alle performance fee, maggiormente influenzata dalla volatilità del mercato. Le commissioni di gestione, invece, hanno riportato variazione positive, grazie alla crescita delle masse gestite e amministrate, aumentate del 14,2% per Banca Generali e del 10% per Mediolanum.
Azimut, al contrario, ha riportato un aumento dei ricavi del 29,3% a 206,7 milioni, sostenuto sia dalle performance fee sia dalle commissioni di gestione, a loro volta aumentate per merito della crescita degli asset under management che hanno raggiunto i 43,6 miliardi. Fineco a sua volta ha riportato un lieve aumento dei ricavi, per effetto delle maggiori commissioni ricorrenti a seguito dell’incremento delle masse gestite a 60,2 miliardi.
In termini di ricavi, circa il 70% del totale viene generato da Mediolanum e Azimut.
L’andamento dei ricavi si è riflesso sul risultato netto di gestione, in contrazione del 23,1% a 293,4 milioni. A seguito della discesa dei ricavi, si riduce il risultato netto di gestione di Mediolanum e Banca Generali, rispettivamente a 88,5 milioni e 36,4 milioni. In controtendenza, invece, Azimut e Fineco, che hanno riportato un progresso a doppia cifra, rispettivamente del +45,5% e del +16,6 per cento.
In riferimento all’utile netto, Mediolanum ha riportato una diminuzione del 30,4% a 88,5 milioni mentre Banca Generali, grazie all’ottimo controllo dei costi, è riuscita a confermare lo stesso livello del pari periodo del 2015 a 37,4 milioni. Nettamente meglio, invece, hanno fatto Azimut e Fineco, con significativi incrementi del 30,5% e del 17,1 per cento.
Per quanto riguarda gli asset under management, essi registrano un incremento del 12,1% a 229,1 miliardi rispetto a fine 2015. Nello specifico, Azimut ha messo a segno una crescita del 18,8% arrivando a quota 43,6 miliardi, seguita da Banca Generali con un più 14,2% a 45,3 miliardi. Nel complesso, circa il 60% del totale masse amministrate e gestite delle società prese in esame fanno capo a Mediolanum e Fineco, con entrambe che hanno mostrato una crescita compresa tra il 9% e il 10% rispetto a fine 2015.
In sintesi, l’andamento del trimestre è stato condizionato dalla volatilità dei mercati finanziari, riflessosi in una diminuzione delle commissioni di performance, che invece nel 2015 avevano contribuito positivamente. Al contrario, grazie alla crescita delle masse, le commissioni di gestione sono aumentate.