Dalla seduta dello scorso 24 marzo le quotazioni della banca guidata da Alessandro Vandelli hanno avviato un deciso movimento ribassista, giungendo a ridosso di 4,30 euro e bucando al ribasso la trend line rialzista tracciata sui minimi del luglio del 2016 a 2,51 euro e attualmente passante in area 4,36 euro.
Un’eventuale chiusura di giornata sotto questo livello potrebbe spingere Bper verso 4,20 euro, livello da cui transita l’importante media mobile a 200 sedute. Importante perché a fine febbraio ha bloccato il trend discendente avviato sul massimo del 20 gennaio a quota 5,82 euro e ha rappresentato la base per la successiva fase di recupero dei corsi della banca popolare in esame.
Il cedimento, confermato in chiusura di seduta di 4,20 euro rappresenterebbe quindi un forte segnale di debolezza per Bper, con le quotazioni che potrebbe scivolare rapidamente verso la soglia, non soltanto psicologica, di 4 euro.
Uno scenario meno negativo potrebbe, invece, materializzarsi soltanto con un’eventuale ritorno dei corsi sopra 4,40 euro, al di sopra del quale ci potrebbe essere spazio per un risalita di Bper fino al primo target rialzista a 4,65 euro, con uno step intermedio posizionato a quota 4,51 euro. L’obiettivo di questo movimento rimane comunque il massimo relativo intraday dello scorso 24 marzo poco sotto 5 euro.