Il Ftse Mib termina un’ottava con operatività limitata per la chiusura di venerdì per le festività pasquali con un ribasso del 2,6%, appesantito anche dal comparto bancario, che arretra del 5,9% e fa peggio dell’indice europeo (-4,5%).
La migliore della settimana è stata Ubi che riesce a limitare le perdite all’1,9 per cento e i cui azionisti hanno approvato la ricapitalizzazione da 400 milioni per mantenere l’attuale livello di Cet 1 sopra l’11%, una volta che sarà completata l’integrazione delle tre good bank. L’aumento di capitale potrebbe partire a cavallo tra maggio e giugno.
Intesa lascia sul terreno il 4 per cento. L’istituto guidato da Carlo Messina sta per portare a termine la vendita del portafoglio da 2,5 miliardi di npl, per cui la cordata formata da Crc e Bayview avrebbe fatto pervenire l’offerta maggiore. Inoltre, la banca ha concluso con successo il collocamento di un bond da 1,5 miliardi unsecured a 5 anni.
Vendite anche su Banco Bpm (-10,6%) che ha tenuto la prima assemblea post fusione e post trasformazione in spa per l’approvazione dei conti 2016. Nell’occasione l’Ad Giuseppe Castagna ha confermato che il primo trimestre 2017 è in linea con le attese.
L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha comunicato che a conclusione del primo periodo di offerta, le adesioni al buy back del bond subordinato da 639,9 milioni sono stati pari a 187,1 milioni, pari al 29,25% del controvalore.
Bper termina con un ribasso del 4,8 per cento. Anche l’istituto emiliano ha tenuto la prima assemblea post trasformazione in spa, in cui ha prevalso la lista facente capo all’attuale cda, che ha eletto 7 degli 8 nuovi membri del cda sui 15 totali.
Tra le Small Cap rosso del 4,7% per Carige, il cui cda si è riunito per esaminare i dettagli dell’aumento di capitale da 450 milioni e fare il punto sull’operazione di scorporo del portafoglio da 2,4 miliardi di npl, di cui devono essere forniti dettagli alla Bce entro il 18 aprile.