Proseguono le vendite sulle principali piazze europee, in una seduta ancora penalizzata dalle tensioni in Corea del Nord e dall’avvicinarsi delle elezioni francesi di domenica. Intorno alle 16:00, dopo l’avvio negativo di Wall Street, il Ftse Mib di Milano lascia sul terreno l’1,2% a 19.540 punti, in linea con il Cac 40 di Parigi, mentre l’Ibex 35 di Madrid e il Dax di Francoforte cedono poco più di mezzo punto percentuale.
Fanalino di coda il Ftse 100 di Londra (-1,9%), dopo che Theresa May ha annunciato le elezioni anticipate in Gran Bretagna per l’8 giugno. Un passaggio considerato “indispensabile per dare certezza e stabilità negli anni a venire”.
Brusca reazione della sterlina, che risale a quota 1,274 nei confronti del dollaro e riporta il cross con l’euro a 0,839. Biglietto verde in calo anche nei confronti della moneta unica (EUR/USD a 1,069) mentre è stabile rispetto allo yen (USD/JPY a 108,9).
Sul fronte macro, il calendario di oggi ha visto la pubblicazione di alcuni dati sul mercato immobiliare a stelle e strisce. A marzo i permessi di costruzione sono cresciuti più delle attese raggiungendo 1,26 milioni di unità, mentre i nuovi cantieri residenziali sono risultati inferiori alle previsioni (1,215 milioni). Infine, la produzione industriale di marzo ha segnato un incremento dello 0,5%, in linea con le stime, rispetto al +0,1% della rilevazione precedente.
Tra le materie prime, flessione del petrolio con il Brent (-0,2%) a 55,3 dollari e il Wti (-0,5%) a 52,6 dollari, in seguito alle indiscrezioni secondo cui la produzione shale Usa dovrebbe registrare la maggior crescita mensile in oltre due anni. Nel frattempo l’oro scende in area 1.282 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, si riducono i rendimenti dei principali titoli di Stato europei, mentre sale quello del decennale britannico dopo l’annuncio della May. Il tasso del Btp cala al 2,25% e lo spread Btp-Bund retrocede a 206 punti base.
A Piazza Affari scivolano in fondo al listino MEDIASET (-3,3%) e TELECOM ITALIA (-2,9%) che attendono in giornata il verdetto dell’Agcom sul dossier Vivendi.
Deboli anche AZIMUT (-2,8%) e BANCO BPM (-2,8%), oltre ai petroliferi TENARIS (-2,3%), SAIPEM (-1,9%) ed ENI (-1,5%), con quest’ultima che ha sospeso le attività del Centro Olio Val d’Agri in Basilicata.
In rosso i bancari, tra cui resiste soltanto UNICREDIT intorno alla parità (+0,1%). In controtendenza LEONARDO, che avanza del 2,5%, MONCLER (+1%) e TERNA (+0,6%).