MODA – I RICAVI 2016 DELLE TOP ITALIANE A CONFRONTO

I ricavi 2016 delle top players italiane quotate a Piazza Affari nel settore moda presentano un andamento complessivamente positivo, ma decisamente più contenuto rispetto al passato. Le vendite hanno risentito soprattutto del calo dei flussi turistici, mentre l’impatto cambi appare meno rilevante. Crescono a doppia cifra i fatturati di Moncler (+18%) e Cucinelli (+10%) e a singola cifra quelli di Geox (+3%), Aeffe (+5%) e Luxottica (+2%). Qualche difficoltà invece per Ferragamo (-3%), Tod’s (-4%) e Safilo (-1%).

La ripartizione geografica dei ricavi dei principali player nazionali attivi nel comparto moda e lusso evidenzia una crescita più contenuta rispetto al passato, con un impatto cambi meno significativo rispetto agli anni precedenti.  Nell’esercizio gli aumenti sono prevalentemente compresi nel range tra il 2-5 per cento, ad eccezione di Moncler (+18%) e Cucinelli (+10%), che riescono ad incrementare le vendite con una variazione a due cifre. A livello globale nel 2016 hanno riscontrato difficoltà Ferragamo (-3%), Safilo (-1%) e Tod’s (-4%).

Dall’analisi delle singole macro-aree, si rileva una buona tenuta delle vendite in Europa, nonostante l’impatto negativo dei minori flussi turistici, influenzati anche dagli attentati terroristici. Ricavi europei in crescita del 7% a cambi costanti per il colosso dell’occhialeria Luxottica, che si appresta ad integrarsi con la francese Essilor forte di un’accelerazione delle vendite nel vecchio continente soprattutto nell’ultimo trimestre dello scorso anno (+12,1% a cambi costanti).

Positivo l’andamento delle vendite in Europa anche per l’altro player dell’occhialeria nazionale, Safilo,  con l’area che si conferma il mercato di riferimento per il gruppo con un peso pari al 43% del fatturato totale (+7% a cambi costanti).

Variazione analoga per il fatturato europeo di Brunello Cucinelli, con buone performance sia nel canale multimarca che in quello monomarca.

Leggermente ridotta invece l’incidenza dei ricavi in Emea per Moncler, dove escludendo le vendite in Italia, il fatturato ha superato i 303 milioni (+15% a cambi costanti), riducendo il peso sul totale sotto il 30% (30,5% nel 2015). In campo nazionale l’incremento del fatturato è stato del 5 per cento, trainato dalla rete Dos e dalla crescita organica del canale wholesale.

Aumento del 5% per le vendite sui mercati europei del gruppo Aeffe, che tuttavia registra il 45% circa del fatturato consolidato in Italia (+5%). La maison, guidata da Massimo Ferretti, riporta anche segnali di ripresa sul mercato russo.

In lieve calo i ricavi europei del gruppo Tod’s (-1%), con un positivo andamento nei principali paesi del vecchio continente, ad eccezione di Francia e Regno Unito.

Crescita contenuta nell’1% per le vendite in Europa del gruppo Geox, che sconta soprattutto un calo delle vendite sul mercato domestico (-3,9%), il cui peso sul totale si è ridotto al 30% (vs. 32,2% del 2015), in seguito alla razionalizzazione dei negozi monomarca, solo parzialmente compensata dalla performance positiva del canale multimarca (+5,4%).

Passando al mercato americano, la variazione più significativa è quella registrata da Moncler, i cui ricavi sono cresciuti nel periodo del 23% a cambi costanti, arrivando a costituire il 17% del fatturato del gruppo del piumino. Un risultato che beneficia di buone performance dei negozi aperti negli ultimi dodici mesi, nel canale retail e del consolidamento delle vendite nei principali department store del lusso, per il wholesale.

Nell’area riprendono a crescere le vendite di Luxottica che, dopo un alcuni mesi di stallo, chiudono l’esercizio con un +2% a cambi costanti, riflettendo la crescita della divisione retail, grazie all’andamento positivo di LensCrafters e Sunglass Hut.

Ricordiamo che nell’area il gruppo guidato da Leonardo Del Vecchio ha adottato la “Map Policy” (Minimum Advertised Price), che ha permesso di consolidare l’equity dei marchi, portare maggior ordine nella distribuzione e proteggere il business dei clienti wholesale. Il beneficio di tale iniziativa è visibile nella performance del quarto trimestre 2016, in netta controtendenza rispetto al precedente, con un’accelerazione delle vendite pari al 5,5% del business Wholesale.

Ampi spazi di crescita invece per il fatturato di Geox, che in America realizza solo il 7% dei propri ricavi, ridotti nel 2016 dell’1% a parità di cambi.

Peso ridotto di un punto percentuale anche per il giro d’affari in Nord America della maison del cashmere, Cucinelli che, pur con un aumento del 7,1% a 167,6 milioni, rappresenta il 36,8% del totale.

In leggero aumento i ricavi americani di Salvatore Ferragamo (+1%), che realizza il 30% circa del proprio fatturato nel nuovo continente, dove persistono le difficoltà per Safilo (-4%) e Tod’s (-10%), mentre per Aeffe l’area (+3%) resta ancora poco significativa rappresentando solo l’8% del giro d’affari complessivo.

Per quanto riguarda invece l’area Asia-Pacifico-resto del Mondo, perde quote di mercato Luxottica (-3%), risentendo ancora della ristrutturazione della rete distributiva in corso nella Cina continentale, dove la chiusura dei rapporti con alcuni distributori ha comportato il ritiro di merce nel quarto trimestre per un valore superiore al 30% del fatturato.

Ricavi in calo nell’area anche per Safilo (-12%), Ferragamo (-3%) e Tod’s (-6%), mentre crescono a doppia cifra quelli di Moncler (+23%) e Geox (+13%). Per quanto riguarda il gruppo guidato da Remo Ruffini il giro d’affari nell’area è arrivato a rappresentare più del 40% del totale (vs. 37,9% del 2015), grazie soprattutto allo sviluppo in Cina, affiancata da una buona performance in Giappone.