Tecnologia – Sviluppo di ricavi ed Ebitda a doppia cifra nel 2016

Nel 2016 il fatturato complessivo realizzato dal settore tecnologia aumenta a 5,4 miliardi (+15,9% a/a). L’Ebitda totale sale dell’11,9% rispetto al pari periodo del 2015, attestandosi a 355,9 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre ammonta a 431,8 milioni, in contrazione del 30,9% rispetto a fine 2015. Il settore tecnologico conferma un buono stato di salute, seppure con un andamento differenziato tra i diversi modelli di business.

Ricavi. Nel 2016 le società tecnologiche italiane, escluse le big cap Stm e Telecom Italia, hanno totalizzato ricavi per complessivi 5,4 miliardi, in crescita del 15,9% rispetto al medesimo periodo del 2015.

Tra le Small Cap, Snai ha realizzato la variazione positiva più significativa del fatturato (+48,4%) attribuibile principalmente all’integrazione del gruppo Cogemat perfezionatasi il 19 novembre 2015. A parità di perimetro i ricavi mostrano una flessione del 10,2% su base annua.

Il giro d’affari di Be aumenta del 18,7%, beneficiando sia di acquisizioni (LOC, R&L) sia di un’importante crescita dei volumi del perimetro tedesco.

Crescita del fatturato a doppia cifra anche per Retelit (+15,3%) per effetto dell’aumento dei ricavi per servizi di telecomunicazione, concessioni di diritti d’uso e manutenzione di rete, una dinamica riconducibile principalmente ai nuovi collegamenti in fibra ottica ai siti degli operatori mobili rilasciati nel periodo.

I ricavi del gruppo Tecnoinvestimenti salgono del 16,5% grazie alle performance di due importanti società che sono state acquisite durante il periodo: il Gruppo Co.Mark, consolidato a partire dal 1° aprile 2016, e il Gruppo Visura, consolidato dal 1° luglio 2016.

Viceversa, Acotel ha riportato una contrazione delle vendite del 37,9% imputabile al minore giro d’affari realizzato nell’area di business Acotel Interactive principalmente in Italia e in Sud America. Quest’area resta comunque la fonte prevalente di ricavi, l’82% del totale.

Tra le Mid Cap, crescita a doppia cifra per Esprinet (+12,1% a/a) grazie alle acquisizioni effettuate nel corso dell’esercizio. A parità di perimetro di consolidamento il fatturato sarebbe diminuito dell’1,5 per cento.

Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo del comparto tecnologico registra un progresso dell’11,9% a/a, attestandosi a complessivi 355,9 milioni. Sul risultato pesano soprattutto le variazioni negative di Esprinet (-14,8%) e Tas (-24,7%).

Da sottolineare invece la crescita dell’Ebitda di Retelit (+32%), Snai (+30,9%), Tecnoinvestimenti (+16,8%) e Txt (+23,4%), su cui si riflessa la dinamica positiva a livello di ricavi. Da evidenziare anche il ritorno in positivo dell’Ebitda di Eurotech, grazie al contenimento dei costi operativi e alla plusvalenza realizzata con la cessione di un ramo d’azienda della controllata IPS Sistemi Programmabili.

Indebitamento finanziario netto. Complessivamente la posizione finanziaria netta del settore tecnologico è passata da 329,8 a 431,8 milioni. L’incremento è stato condizionato principalmente da Esprinet, la cui posizione è variata da una liquidità netta di 185,9 milioni a 105,4 milioni di esposizione netta, in relazione all’andamento del capitale circolante e all’utilizzo di programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali e cartolarizzazione degli stessi.

Da evidenziare infine che tutte le società (tranne Reply), che a fine dicembre presentavano un saldo positivo, hanno visto ridursi la propria liquidità nell’esercizio 2016. In particolare, la posizione finanziaria netta di Txt è diminuita di 2,9 milioni, dopo l’acquisizione di Pace GmbH (6,8 milioni) e il pagamento dei dividendi (2,9 milioni).

Degno di nota l’inversione di segno della posizione finanziaria netta di Tas che al 31 dicembre 2016 risulta positiva per 4,1 milioni rispetto a negativi 18,2 milioni del 31 dicembre 2015. Tale andamento è il risultato dell’operazione di riassetto societario, conclusasi in data 4 agosto 2016, che ha comportato un accordo di con le banche creditrici per l’estinzione di un debito di 20 milioni e il versamento in conto futuro aumento gratuito di capitale per 10 milioni.