La società di servizi petroliferi Baker Hughes ha pubblicato venerdì sera l’aggiornamento settimanale sul numero dei pozzi petroliferi attivi.
Il dato Baker Hughes evidenzia un calo settimanale nel numero di impianti di trivellazione in Nord America (-6). Negli Stati Uniti però questi sono aumentati di 8 unità; la crescita è stata relativa al comparto oil, che registra +11 pozzi, nelle trivellazioni orizzontali (+11) e nelle on-shore (+10). In decrescita il numero dei pozzi attivi in Canada (-14) e sostanzialmente stabili quelli del Golfo del Messico.
A livello mensile invece a marzo il Canada registra un calo delle attività (-89) e gli Usa un incremento (+45). In calo l’Europa (-13).
Il numero di rig oil&gas in Nord America segna dunque il settimo calo consecutivo a 965 unità dalla settimana del 3 di marzo.
Si rileva dunque un indebolimento del trend di recupero nelle attività in Canada, mentre negli Usa il trend è ancora positivo. È plausibile che in Canada i pozzi più economici siano in gran parte già attivi e per dare nuovo impulso all’attività di drilling sarebbero necessari ulteriori rialzi del petrolio. Petrolio che intanto sta ritornando sui massimi e dunque dalle prossime settimane potremmo assistere a qualche ripresa delle attività anche in Canada.
Notizia negativa per i produttori di tubi d’acciaio come Tenaris. Il titolo oggi è in calo del 2% a 15,30 euro, sottoperformando il mercato del 1,8 per cento.