La necessità di far cassa da parte di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza che detengono una quota del 40% nella società di asset management ha acceso l’interesse da parte dei potenziali acquirenti. In pole position ci sarebbero gli attuali principali azionisti dell’sgr, che secondo indiscrezioni avrebbero inviato una formale manifestazione di interesse. Ma anche altri pretendenti, tra cui Anima e alcuni fondi esteri, potrebbero voler entrare nella partita.
Bper e Banca Popolare di Sondrio si fanno avanti per rilevare la quota del 40% attualmente in mano a Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Non è un mistero che le due banche venete, alle prese con una difficile piano di salvataggio che prevede una ricapitalizzazione che la Bce ha fissato in 6,4 miliardi per i due istituti, siano interessate a far cassa cedendo alcune delle proprie partecipazioni. Tra queste sicuramente Arca riveste un certo appeal per potenziali acquirenti.
Secondo indiscrezioni di stampa, Bper e la Banca Popolare di Sondrio avrebbero inviato una manifestazione formale di interesse, senza spingersi però a mettere nero su bianco un’offerta economica. In passato i vertici dei due istituti avevano espresso in diverse occasioni interesse per l’eventuale operazione che permetterebbe il rafforzamento nello strategico settore del risparmio gestito.
Attualmente Bper e Popolare di Sondrio detengono le principali quote della società di asset management rispettivamente pari al 32,75% del capitale e al 21,13 per cento. Seguono poi i due istituti veneti con una quota paritetica del 19,9 per cento. Il resto del capitale è suddiviso tra piccoli istituti di credito che detengono una quota inferiore al 5 per cento. Tra questi la Banca Popolare del Lazio con l’1,8%, la Banca Popolare Sanfelice 1893 con l’1,53% e la banca Valsabbiana con l’1,51 per cento. Visto l’attuale assetto societario, non è escluso che possa essere prevista una suddivisione proporzionale delle quote rilevate tra gli attuali azionisti della società guidata da Ugo Loser.
Tuttavia, nella partita potrebbero inserirsi anche pretendenti esterni. Nelle scorse settimane era filtrato anche l’interesse da parte di Anima, a sua volta al centro di una ridefinizione del proprio assetto dopo la partnership con Poste e nella quale Banco Bpm detiene una quota del 14,6%, che bisognerà vedere se sarà messa sul mercato.
Infine, qualche mese fa anche alcuni fondi internazionali tra cui Atlas, Warburg e Centerbridge avrebbero esaminato l’operazione.