Mediaset o Telecom, chi sceglierà Vivendi?

Vivendi non può mantenere le partecipazioni attualmente detenute in Mediaset e Telecom, in quanto violano le norme del Tusmar. E’ questo l’esito dell’istruttoria aperta in dicembre da Agcom in seguito all’esposto di Mediaset. Il colosso media francese avrà un anno di tempo per scendere in una delle due società, presentando entro 60 giorni un piano che precisi le modalità con le quali intende operare.

L’Autorità Garante nelle Comunicazioni ha accertato che Vivendi, in ragione delle partecipazioni detenute in Telecom Italia (23,94%) e Mediaset (28,8%), viola le norme del Tusmar. Agcom ha quindi disposto che Vivendi rimuova la posizione dominante entro il termine di 12 mesi.

Il dossier è stato aperto in seguito all’esposto presentato da Mediaset nel dicembre scorso in base al quale gli uomini di Berlusconi sostenevano che Vivendi non rispetti i tetti fissati dal Testo Unico sui Servizi Media Audiovisivi e radiofonici, aggregando i dati di Telecom, che ha una quota superiore al 40% del mercato di riferimento, con quelli di Mediaset che ha oltre il 10% dei ricavi del sistema integrato delle comunicazioni.

Il quadro punta a sterilizzare i diritti di voto detenuti da Vivendi in Mediaset dal 29,9% al 10% massimo, con Fininvest pronta ad incrementare la propria quota pari al 38,26% (39,77% dei diritti di voto), di un ulteriore 1,3-1,4% senza cadere nell’obbligo di promuovere un’Opa da consolidamento. Un acquisto che, ai corsi attuali, comporterebbe un investimento per Fininvest di poco più di 50 milioni.

Immediata la risposta del colosso media francese che ha fatto sapere di voler “intraprendere tutte le azioni giudiziarie appropriate per assicurare la protezione dei suoi interessi, compresa la possibilità di fare appello al Tar e di depositare un ricorso ufficiale presso la Commissione europea per violazione del diritto dell’unione Europea”.

Gli uomini di Bolloré hanno ora due mesi di tempo per presentare ad Agcom uno schema di intervento volto a ridurre una delle due partecipazioni. Ma se da una parte l’investimento in Mediaset potrebbe essere considerato dai francesi più strategico, dall’altra la decisione potrebbe essere influenzata dalle possibili minusvalenze che si determinerebbero vendendo le quote detenute ai valori attuali rispetto ai valori di carico: circa 1 miliardo per l’intera quota Telecom contro i 100 milioni su Mediaset.

Commento

In attesa di conoscere gli sviluppi futuri il mercato penalizza tutti e tre i titoli coinvolti nella vicenda con Mediaset che intorno alle 11:45 scambia a Piazza Affari a 3,384 euro in calo del 3% circa, Telecom che scende dell’1% a 0,77 euro e Vivendi che a Parigi attesta il proprio valore a 17,6 euro (-0,3%). Mentre sembra ormai certo un ricorso da parte del colosso media francese, i tempi lasciano comunque spazio ad un possibile accordo tra i due gruppi.