Il Ftse Mib di Milano incrementa i guadagni della mattinata e intorno alle 15:45, dopo l’apertura positiva di Wall Street, scambia in rialzo dell’1,5% in area 19.720 punti, trainato soprattutto dalle banche. Positivi anche l’Ibex di Madrid (+0,8%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,2%), mentre il Ftse 100 di Londra cede lo 0,2 per cento.
Tra i listini americani, intanto, S&P 500 e Nasdaq avanzano rispettivamente dello 0,3% e dello 0,5%, mentre il Dow Jones è invariato, frenato da Ibm. In assenza di altri spunti significativi, gli investitori si concentrano sull’ondata di risultati corporate in calendario, con circa un terzo delle blue chip che presenteranno i conti entro venerdì.
In Europa cresce l’attesa per le elezioni presidenziali francesi di domenica, mentre si attende a breve il responso del Parlamento britannico in merito alla richiesta del premier Theresa May di indire le elezioni anticipate per il prossimo 8 giugno.
Nel frattempo, sul Forex l’euro/dollaro scambia in lieve ribasso a 1,072, mentre la sterlina consolida i guadagni della seduta precedente (GBP/USD a 1,283) in scia all’annuncio del voto. In flessione lo yen, con l’USD/JPY che risale a 108,9 e l’EUR/JPY a 116,8.
Pochi spunti dall’agenda macroeconomica, che in mattinata ha visto l’uscita dei dati di febbraio sulla bilancia commerciale italiana e dell’Eurozona, rispettivamente in surplus di 1,9 e di 17,8 miliardi, oltre a quelli di marzo sull’inflazione della zona euro. I prezzi al consumo hanno evidenziato un incremento dell’1,5% su base tendenziale e dello 0,8% rispetto a febbraio, mentre il dato ‘core’ si è attestato allo 0,8% rispetto allo 0,7% precedente.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti è atteso in serata il Beige Book della Federal Reserve, il rapporto sulle condizioni economiche nei 12 distretti della Fed che precede di due settimane la riunione del Fomc.
Alle 16:30 verranno invece diffusi i dati settimanali dell’Eia sulle scorte americane di petrolio, dopo il calo stimato dall’Api che consente a Brent e Wti di risalire rispettivamente a 55,1 e 52,6 dollari al barile. In calo invece l’oro, che si attesta in area 1.286 dollari l’oncia dopo aver toccato ieri un picco oltre quota 1.290 dollari.
Sull’obbligazionario infine lo spread Btp-Bund scende a 205 punti base, grazie alla risalita del tasso del decennale tedesco in area 20 centesimi, mentre il rendimento del titolo di Stato italiano rimane stabile al 2,25 per cento.
A Piazza Affari gli acquisti premiano le banche, in particolare UNICREDIT (+4,9%), UBI (+3,7%), BPER (+3,7%), INTESA (+3,3%) e BANCO BPM (+2,9%).
Bene anche AZIMUT (+3,4%) e FCA (+3,4%) che secondo i dati Acea ha registrato a marzo un aumento delle immatricolazioni in Europa del 18,2%, rispetto al +10,9% del mercato, portando la propria quota di mercato dal 6,3% al 6,8 per cento.
Restano deboli MEDIASET (-1,1%), che oggi pubblica i risultati 2016, e TELECOM ITALIA (-0,8%), dopo che l’Agcom ha accertato la violazione delle norme dl Tusmar da parte di Vivendi, in ragione delle partecipazioni detenute nelle due società italiane.
Scivola in fondo al Ftse Mib FERRAGAMO (-1,2%) mentre fuori dal listino principale continua a volare il titolo JUVENTUS (+10,2%), in attesa della sfida di ritorno con il Barcellona in programma stasera.