Avvio positivo per le borse europee all’indomani dell’annuncio a sorpresa del premier britannico Theresa May di richiedere elezioni anticipate al prossimo 8 giugno. Intorno alle 9:15 il Ftse Mib di Milano balza in vetta agli euro listini segnando un +0,6% in area 19.550 punti, seguito dall’Ibex di Madrid (+0,3%), dal Dax di Francoforte (+0,2%) e dal Cac 40 di Parigi (+0,1%). Poco sotto la parità invece il Ftse 100 di Londra (-0,1%), penalizzato anche dal rafforzarsi della sterlina.
La moneta britannica infatti si mantiene sui massimi da inizio anno con il GBP/USD a 1,283 e l’EUR/GBP a 0,836. Sostanzialmente stabile l’EUR/USD a 1,072, mentre arretra leggermente lo yen con l’USD/JPY a 108,7 e l’EUR/JPY a 116,6.
Sul fronte macro in mattinata usciranno i dati sulla bilancia commerciale di febbraio dell’Italia e dell’Eurozona, oltre ai dati sull’inflazione di marzo della zona euro.
Tra le materie prime, in lieve calo il petrolio con il Brent (-0,2%) a 54,8 dollari e il Wti (-0,1%) a 52,4 dollari, in attesa dei dati settimanali sulle scorte Usa pubblicati dall’Eia questo pomeriggio. Leggera discesa anche per l’oro, che si attesta in area 1.285 dollari l’oncia dopo aver toccato ieri un picco oltre quota 1.290 dollari.
Sull’obbligazionario infine lo spread Btp-Bund riparte in area 207 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,26 per cento.
Tornando a Piazza Affari, parte bene FCA (+1,2%) che secondo i dati Acea a marzo ha registrato un aumento delle immatricolazioni in Europa del 18,2%, rispetto al +10,9% del mercato, portando la propria quota di mercato dal 6,3% al 6,8 per cento.
In recupero i bancari dopo i cali di ieri, con BPER (+0,8%), BANCO BPM (+0,9%), INTESA (+1,3%) e UNICREDIT (+1,7%).
Rimbalzo di ATLANTIA (+0,6%) con la spagnola Abertis che ha confermato la possibilità di un consolidamento tra le due società, anche se il Gruppo italiano ha chiarito di aver manifestato il proprio generico e preliminare interesse a valutare progetti comuni.
Scivola in fondo al listino, infine, MEDIASET (-3,9%) che oggi pubblica i risultati 2016, mentre ieri l’Agcom ha deciso di concedere un anno a Vivendi per rimuovere la violazione della legge italiana che si è realizzata per la sua doppia partecipazione, nel Biscione e in TELECOM ITALIA (-2%).