Mercati – Avvio flat per Milano, Mediaset la peggiore

Partenza intorno alla parità per i listini europei, dopo la chiusura senza direzione di Wall Street e la mattinata incolore delle borse asiatiche. Intorno alle 9:20 il Ftse Mib di Milano scambia invariato a 19.820 punti, così come il Dax di Francoforte mentre il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%) scambiano in lieve territorio positivo.

Fra le materie prime tenta un timido rimbalzo il petrolio, dopo il crollo di ieri sera in scia al primo aumento in nove settimane delle scorte di gasolio, che ha penalizzato anche l’andamento dei listini americani. Brent e Wti recuperano rispettivamente i 51,2 e i 53,4 dollari al barile, mentre fra i metalli preziosi l’oro rimane piuttosto stabile a 1.282,5 dollari l’oncia.

Sul Forex il dollaro perde terreno nei confronti delle principali valute, con l’EUR/USD che risale a 1,074 e il cambio fra biglietto verde e yen a 108,8. In rafforzamento anche la sterlina (GBP/USD a 1,283), nel giorno successivo all’approvazione da parte del Parlamento britannico alle elezioni anticipate di giugno richieste dal premier Theresa May.

L’agenda macro ha già visto la pubblicazione dei prezzi alla produzione in Germania di marzo, invariati rispetto a febbraio a fronte del +0,2% atteso e in aumento del 3,1% su base annua (+3,2% il consensus degli analisti).

Per quanto riguarda l’Eurozona sarà diffusa nel pomeriggio la lettura anticipata di aprile sulla fiducia dei consumatori, mentre negli Stati Uniti sono previsti i dati relativi alle richieste di disoccupazione, l’indice principale di marzo e l’indicatore di aprile sulle condizioni del settore manifatturiero nella regione di Filadelfia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte da 206 punti base, con il rendimento del titolo italiano al 2,265 per cento.

A Piazza Affari partenza in calo per MEDIASET (-2,2%) che ieri sera ha approvato il progetto di bilancio 2016, chiuso con ricavi consolidati per 3,7 miliardi (+4%), poco sotto le attese degli analisti (-1%). Le presunte infrazioni di Vivendi hanno generato poste non ricorrenti per 341,3 milioni, che hanno portato ad una perdita netta di 294,5 milioni.

In ribasso anche TELECOM ITALIA (-1,5%), all’indomani della decisione dell’Agcom sul dossier Vivendi, e i petroliferi, con TENARIS a -1,4% e SAIPEM, in attesa del cda di bilancio, a -1,2%, mentre ENI cede lo 0,6 per cento.

Senza direzione le banche, dopo gli acquisti della seduta precedente, con INTESA a +0,8%, BANCO BPM a +0,7% e UNICREDIT a -0,5 per cento. Per quanto riguarda quest’ultima si segnala la rinuncia da parte di Luca Cordero di Montezemolo alla carica di vice presidente.

Tra i titoli della moda, avvio lievemente sopra la parità per FERRAGAMO (+0,3%), dopo l’annuncio che il vicedirettore generale, Massimo Barzaghi, lascerà l’azienda a partire dal 31 luglio 2017.

In evidenza, infine, BUZZI, che svetta in cima al listino principale a +1,4 per cento.