Prosegue poco mossa la seduta delle borse continentali, ad eccezione di Parigi dove il Cac 40 avanza dell’1,2% in attesa del voto di domenica, che vede favorito il centrista Emmanuel Macron nella corsa all’Eliseo. Intorno alle 15:45 il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra sono invariati, il Ftse Mib di Milano è in rialzo dello 0,2% a 18.860 punti e l’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,3 per cento.
Nel frattempo Wall Street ha aperto in frazionale rialzo, con gli indici in progresso tra lo 0,3 e lo 0,5%, dopo la chiusura contrastata di ieri penalizzata dal tonfo del greggio.
Oggi le quotazioni dell’oro nero avevano recuperato terreno, ma nelle ultime ore hanno azzerato i guadagni della mattinata, con Brent e Wti rispettivamente a 52,9 e 50,8 dollari al barile, nonostante i segnali da parte di Arabia Saudita e Kuwait su una possibile estensione dei tagli alla produzione oltre il primo semestre 2017. Fra i metalli preziosi l’oro rimane piuttosto stabile a 1.282 dollari l’oncia.
L’agenda macro ha visto in mattinata i dati di marzo sui prezzi alla produzione in Germania, invariati rispetto a febbraio a fronte del +0,2% atteso e in aumento del 3,1% su base annua (+3,2% il consensus degli analisti).
Negli Stati Uniti, dopo i dati deludenti sulle richieste di disoccupazione e sull’indice di produzione della Fed di Filadelfia, si attende il Leading Economic Index di marzo mentre nell’Eurozona sarà diffusa a breve la lettura anticipata di aprile sulla fiducia dei consumatori.
Sul Forex l’euro beneficia dei sondaggi sulle elezioni francesi, riportandosi a 1,077 nei confronti del dollaro. Debole lo yen, che consente al biglietto verde e alla moneta unica di risalire rispettivamente a 119,1 e 117,5, mentre la sterlina rimane in area 1,28 rispetto alla valuta americana.
A Piazza Affari prende il largo YNAP a +4,1%, seguita da BUZZI (+2,5%). Ben intonati anche FERRAGAMO (+1,7%) e MONCLER (+1%) nella moda ed i bancari UBI (+2,2%), MEDIOBANCA (+1,8%), UNICREDIT (+1,6%), BANCO BPM (+1,5%) e INTESA (+1,4%).
L’istituto di piazza Meda avrebbe completato nei giorni scorsi una prima selezione tra i potenziali interessati all’acquisto del portafoglio da circa 750 milioni di npl secured messo in vendita. Della short list farebbero parte il colosso statunitense Blackstone, Cerberus, Bain Capital Credit e Algebris.
Continuano a soffrire i petroliferi, con TENARIS a -1,8% e SAIPEM, in attesa dei conti 2016 in pubblicazione domani, a -1,9%, mentre ENI flette dello 0,3 per cento.
Torna sulla parità MEDIASET (+0,2%) dopo l’avvio negativo in scia ai conti 2016, presentati ieri, che hanno evidenziato una perdita netta di 294,5 milioni su cui hanno influito poste non ricorrenti per 341,3 milioni generate dalle presunte infrazioni di Vivendi.
Sottotono, infine, ATLANTIA (-2,5%) che secondo indiscrezioni potrebbe lanciare sulla concorrente spagnola Abertis un’offerta mista (opas, offerta pubblica di acquisto e di scambio) da 16 euro ad azione, in parte in azioni di Atlantia e in parte in contanti, con successiva fusione tra le due società.