Ieri è stato presentato lo studio dell’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) sul contributo dell’eolico italiano on-shore (sulla terraferma) e off-shore (in mare) per il raggiungimento degli obiettivi europei in materia di energia e clima al 2030. Lo studio ha quantificato una capacità eolica potenziale al 2030 di 17.150 MW, di cui 950 off-shore (al momento assente in Italia) e 400 di minieolico, per una produzione pari a 36,46 TWh, ossia 606 kWh pro–capite.
Il maggior potenziale di installazioni eoliche on-shore è in Puglia (2.750 MW), pari al 17% del totale, seguita da Campania, Sicilia e Sardegna con 2.000 MW ciascuna. Il raggiungimento di tale obiettivo consentirebbe di risparmiare quasi 50 milioni di barili di petrolio e di evitare l’emissione di circa 25 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Secondo le previsioni, nel 2030 l’energia elettrica prodotta da fonte eolica coprirà il 9,58% dei consumi elettrici nazionali; nel 2016 tale quota è stata pari al 5,6% (elaborazione Market Insight su dati di Terna).
COMMENTO
Alla fine del 2016 in Italia risultavano installati circa 9,25 GW di eolico on-shore, con un gap previsto sull’obiettivo di circa 7,9 GW, mentre per quanto riguarda l’off-shore non sono ancora stati realizzati impianti. Ad oggi, quindi, per raggiungere nel 2030 i suddetti 17,15 GW si dovrebbero installare circa 565 MW all’anno.
Si tratta di una quota in linea con le capacità del settore, ma fortemente ostacolata dai ritardi del vigente quadro normativo.