A un anno dal lancio del piano di acquisto del management, Timone Fiduciaria, che rappresenta le azioni di circa 1.400 tra promotori, impiegati e manager del Gruppo Azimut, legati da un patto parasociale, è arrivata a detenere il 14% del capitale della società, in crescita dal 13,17% di un anno fa, al momento del lancio del piano.
Il piano, avviato nell’aprile 2016, prevede che ciascun aderente destini un importo mensile fisso e prestabilito all’acquisto sul mercato di azioni Azimut Holding, utilizzando a tal fine proprie risorse finanziarie. Il piano si concluderà al 31 marzo 2020 e avrà un controvalore complessivo, calcolato sull’intera durata, pari a circa 32,1 milioni.
Nel frattempo Azimut affina la prima linea di manager. La società del risparmio gestito presieduta da Pietro Giuliani ha definito con diverse nomine e conferme alcune caselle della prima linea di management, sia della Capogruppo Azimut Holding sia della principale controllata Azimut Capital Management.
Per quest’ultima, un recente cda ha rinnovato la fiducia a Paolo Martini che ricopre la carica di Ad della sgr a cui fa capo anche la rete di promotori. Martini svolge anche il ruolo di co- direttore generale della holding, compito condiviso con Sergio Albarelli che della Capogruppo è anche amministratore delegato. A livello di Azimut Holding ci sono inoltre da registrare le dimissioni di Paola Mungo, storica manager del Gruppo, a lungo direttore generale e ultimamente co-Ad del Gruppo, che aveva già annunciato di volersi ritagliare un ruolo meno operativo e in linea con tale scelta ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni.
Anche la posizione di Cfo ha registrato ultimamente un avvicendamento con l’uscita di Marco Malcontenti al cui posto è stato nominato Alessandro Zambotti, già direttore finanziario del Gruppo ed entrato anche nel cda della holding. Zambotti ha assunto, inoltre, la carica di vice-presidente della società operativa Azimut Capital Management.
Intanto oggi a Piazza Affari le azioni Azimut registrano un incremento dello 0,53% a 17,10 euro, in linea con l’indice Ftse Italia Servizi Finanziari (+0,64%).