I conti 2016 del gruppo editoriale riportano un andamento negativo della top line, con un calo del 7% circa a 72,7 milioni dei ricavi consolidati ed una perdita operativa adjusted in peggioramento da 12,9 a 15,5 milioni. Il risultato finale, negativo per 16,9 milioni, registra un miglioramento rispetto ai 22,3 milioni del 2015, beneficiando di minori oneri straordinari e finanziari netti. Indebitamento finanziario netto a 67,3 milioni, in aumento del 10% rispetto ad un anno prima. Acquisti sul titolo a Piazza Affari (+4,6%), in scia all’euforia odierna dei mercati.
Il CdA guidato da Paolo Panerai ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio 2016 chiuso con ricavi consolidati per 72,7 milioni, in flessione del 7,1% rispetto al 2015. Il calo del fatturato è da imputarsi in particolare alla riduzione della raccolta pubblicitaria, penalizzata sia dalla caduta della pubblicità finanziaria di legge, conseguente alle mutate normative e alla modesta attività di nuove emissioni e quotazioni rilevata sui mercati finanziari, sia dalla flessione della pubblicità legale riguardante aste e appalti pubblici, i cui obblighi di legge sono stati ripristinati solo nell’ultima parte dell’anno.
In sostanziale pareggio la raccolta pubblicitaria commerciale (-1% a parità di perimetro), grazie all’aumento del 3,4% del numero degli inserzionisti, che raggiungono quota 1.230.
Per quanto riguarda i singoli mezzi, si rileva un positivo andamento della tv, dove Class Cnbc ha consolidato la crescita del 2015, affiancata dal +5% della raccolta pubblicitaria sui siti web del gruppo. Il segmento dei periodici ha segnato invece una contrazione del 4% (+6% a parità di numero di uscite) in linea con l’andamento di mercato. In flessione la raccolta sui quotidiani, derivante come detto dalla contrazione sia della pubblicità finanziaria sia di quella legale.
Nonostante le azioni di contenimento dei costi operativi (-5,4%) attuate nell’anno, l’Ebitda adjusted ha subito un ulteriore peggioramento registrando un deficit di 6 milioni (+23,2%), che ha spinto la perdita operativa adjusted oltre i 15 milioni (vs. quella pari a 12,9 milioni del 2015).
Risultato che si riflette quindi in una perdita finale di 16,9 milioni, in diminuzione rispetto a quella di 22,3 milioni del 2015, grazie soprattutto alla leggera diminuzione degli oneri finanziari netti (-2,5%) ed ai minori oneri straordinari, scesi da 1,7 a 0,2 milioni.
A fine dicembre scorso la posizione finanziaria presenta un indebitamento netto pari a 67,3 milioni, in aumento rispetto ai 60,9 milioni di un anno prima.
Apertura in territorio positivo per il titolo Class Editori che, in scia all’euforia odierna di Piazza Affari, scambia intorno alle 10:30 a 0,37 euro, in progresso del 4,6% circa.