Il Ftse Mib resta debole e sotto la parità chiudendo l’ottava a 19.742 punti. In scia il Ftse Italia media arretra dello 0,3 per cento, sovraperformando il corrispondente indice di comparto europeo (-1%). Lettera sui titoli dei principali editori nazionali, da cui restano esclusi Mondadori (+3,5%) ed Italiaonline (+3,7%). Mediaset riesce a restare pressoché invariato dopo alcune sedute contrastate.
Piazza Affari chiude la settimana corta post vacanze pasquali con il Ftse Mib a 19.742 punti in leggero calo dello 0,2 per cento. Debole il comparto in esame (-0,3%), che riesce comunque a fare meglio dell’Euro Stoxx Tmi Media (-1%).
Settimana contrastata per il titolo Mediaset, che alla fine chiude in sostanziale pareggio (-0,1%) a 3,63 euro. A condizionare le quotazioni del titolo del Biscione la presentazione dei conti 2016 chiusi con una perdita record di 294,5 milioni, che ha portato gli analisti di Barclays ad abbassare il giudizio sul titolo ad underweight, con prezzo obiettivo a 3,25 euro e quelli di Goldman Sachs a ridurre il target price da 4,32 a 3,79 euro, confermando la raccomandazione neutral.
A tranquillizzare il mercato le dichiarazioni del vice presidente e Ad, Pier Silvio Berlusconi, che ha confermato il ritorno all’utile già nella gestione corrente, con un primo trimestre che riporta un incremento del 2,4% dei ricavi pubblicitari. Il focus resta inoltre sulle possibili mosse di Vivendi, in seguito al verdetto dell’Agcom, che ha concesso un anno di tempo al colosso media francese per scendere in una delle due partecipazioni detenute in Mediaset e Telecom Italia, per rimuovere “la propria posizione dominante”.
Lettera sui titoli dei principali editori italiani, da Rcs (-2,2%), a Cairo Communication (-2,5%), dal Gruppo Espresso (-0,5%) a Poligrafici Editoriale (-4,1%).
Si salvano dalle vendite Mondadori (+3,5%) e Italiaonline (+3,7%), affiancati dalla forte volatilità sul titolo Il Sole 24 Ore (+6,4%).