Avvio brillante per le piazze europee, in scia all’esito del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Intorno alle 9:25 il Cac 40 di Parigi guadagna il 3,6%, il Ftse Mib di Milano avanza del 3,2% a 20.370 punti, l’Ibex 35 di Madrid è a +3,1%, il Dax di Francoforte a +2,3% e il Ftse 100 di Londra a +1,7 per cento.
Alle urne hanno prevalso il liberal-socialista Emmanuel Macron e la leader di estrema destra Marine Le Pen, che si scontreranno al ballottaggio del 7 maggio per la conquista dell’Eliseo. Scongiurato dunque lo scenario peggiore, ossia la contemporanea vittoria al primo turno della Le Pen e del leader di estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon, entrambi anti-europeisti.
Il risultato ha favorito, sul Forex, la risalita dell’euro, con la moneta unica che si attesta a 1,084 nei confronti del dollaro e 119,3 sullo yen. La valuta nipponica ha perso terreno anche sul dollaro, agevolando il Nikkei in mattinata (+1,4%) con il cambio USD/JPY in rialzo oltre quota 110.
Sull’obbligazionario scendono i rendimenti dei titoli di Stato di Francia, Italia, Spagna e Portogallo, mentre risale il Bund allo 0,34 per cento. Il tasso del Btp in particolare cala al 2,19%, riducendo lo spread con l’omologo tedesco a 185 punti base.
Fra le materie prime tenta un timido rimbalzo il petrolio, dopo l’ennesimo calo settimanale che ha portato il Wti sotto quota 50 dollari al barile, mentre il Brent scambia a 52,7 dollari. In ribasso i metalli preziosi, con l’oro a 1.273 dollari l’oncia, dopo i guadagni delle ultime sedute alimentati dalle incertezze politiche internazionali e per il voto in Francia.
Sul fronte macro sono attesi in mattinata gli indici Ifo tedeschi di aprile, mentre negli Stati Uniti verranno diffuse nel pomeriggio le statistiche sull’attività economica globale della Fed di Chicago e sull’attività manifatturiera del distretto di Dallas.
A Piazza Affari partenza sprint dei bancari, con UNICREDIT a +8,4%, UBI a +6,9%, BANCO BPM a +6%, INTESA a +6% e BPER a +5,8 per cento.
Vola anche ENEL (+4,1%), che beneficia pure della riduzione dei rendimenti sui titoli di Stato italiani e dello spread nei confronti del Bund.
Restano più arretrati i titoli del listino principale che oggi staccano la cedola, ossia PRYSMIAN (+1,7%), CNH (+1,1%), ENI (+0,5%), RECORDATI (+0,5%), FERRARI (+0,45%), BANCA MEDIOLANUM e FINECO BANK (sostanzialmente invariate).

























