La società di servizi petroliferi Baker Hughes ha pubblicato venerdì sera l’aggiornamento settimanale sul numero dei pozzi petroliferi attivi.
Il dato Baker Hughes evidenzia un calo settimanale nel numero di impianti di trivellazione in Nord America (-9). Negli Stati Uniti però questi sono aumentati di 10 unità; la crescita è stata relativa al comparto oil, che registra +5 pozzi (+5 quelli gas), nelle trivellazioni orizzontali (+12) e nelle on-shore (+11). In decrescita il numero dei pozzi attivi in Canada (-19) e sostanzialmente stabili quelli del Golfo del Messico.
A livello mensile invece a marzo il Canada registra un calo delle attività (-89) e gli Usa un incremento (+45). In calo l’Europa (-13).
Il numero di rig oil&gas in Nord America segna dunque l’ottavo calo consecutivo a 956 unità dalla settimana del 3 di marzo.
Commento
Continua l’indebolimento del trend di recupero nelle attività in Canada, mentre negli Usa il trend continua ad essere positivo. È plausibile che in Canada i pozzi più economici siano in gran parte già attivi e per dare nuovo impulso all’attività di drilling sarebbero necessari ulteriori rialzi del petrolio. Negli Usa invece la produzione continua ad incrementare trainata soprattutto dalla produzione del bacino del Permian (vedi approfondimento: Oil&Gas – Il settore senza spinta soffre le dinamiche dell’oro nero).
Notizia negativa per i produttori di tubi d’acciaio come Tenaris. Il titolo oggi è in crescita del 1,1% a 15,20 euro, sottoperformando il mercato del 1,8 per cento.