Le borse europee aprono poco distanti dalla parità, dopo la seduta brillante di ieri sostenuta dall’esito del primo turno elettorale in Francia. Intorno alle 9:15 il Ftse Mib di Milano flette dello 0,1% a 20.656 punti, l’Ibex 35 di Madrid è a -0,2% mentre il Ftse 100 di Londra, il Cac 40 di Parigi e il Dax di Francoforte avanzano dello 0,1 per cento.
I listini continentali mantengono dunque un atteggiamento prudente, dopo il clima euforico scaturito dal risultato delle urne che tra ieri e stamattina ha galvanizzato gli investitori a livello globale, consentendo anche ai listini americani e asiatici di chiudere in territorio positivo.
Negli Stati Uniti, inoltre, gli operatori aspettano di scoprire i dettagli della riforma fiscale che verranno svelati domani da Trump. Il piano prevede il taglio della “corporate tax” dal 35% al 15%, con un possibile aumento del debito pubblico negli anni futuri di due trilioni di dollari.
In attesa della riunione della banca centrale giapponese di metà settimana gli indici orientali si sono allineati, anche se con meno entusiasmo, al clima positivo delle altre piazze internazionali, approfittando pure della debolezza dello yen, con il cambio tra biglietto verde e valuta nipponica di nuovo oltre quota 110, a 110,3. In lieve progresso l’euro/dollaro a 1,088, mentre il cross fra moneta unica e yen è risalito in area 120.
Fra le materie prime il greggio tenta un timido rimbalzo dopo sei sedute consecutive in territorio negativo, con Wti e Brent rispettivamente a 49,3 e 52,2 dollari al barile. Ancora in flessione, invece, oro e argento, che sembrano aver terminato la fase di correzione, rispettivamente a 1.273 e 17,9 dollari l’oncia.
Povera di spunti l’agenda macroeconomica odierna, in cui spiccano solamente i dati statunitensi sull’indice di fiducia dei consumatori di aprile e le vendite di nuove abitazioni di marzo.
Poco mosso l’obbligazionario, dopo le vendite di ieri sul Bund e gli acquisti sui titoli di Stato di Francia, Italia, Spagna e Portogallo. Il tasso del Btp si attesta al 2,17% e lo spread con l’omologo tedesco è sostanzialmente stabile a 183 punti base.
A Piazza Affari partenza positiva per STM (+2,2%) e TELECOM ITALIA (+1,4%), oltre che per i bancari tra cui spiccano UBI (+1,3%) e BANCO BPM (+1,3%), mentre UNICREDIT (-0,3%) sconta qualche presa di beneficio dopo il rialzo in doppia cifra di ieri.
Scivolano in fondo al listino ATLANTIA (-1,3%) e PRYSMIAN (-1%). Avvio lievemente negativo per le utilities e per i petroliferi. Questi ultimi soffrono anche la debolezza dell’oro nero, con ENI e SAIPEM a -0,3% e TENARIS a -0,8 per cento.