GO internet – All’avanguardia nella connessione tra 5G e fibra

La società di Internet Mobile titolare delle frequenze nella banda 3.5 GHz nelle Marche ed in Emilia Romagna è pronta a sbarcare in altre regioni grazie all’accordo strategico con OpEn Fiber. E ciò avverrà affiancando ai tradizionali servizi wireless le connessioni in fibra in modalità FTTH. Un impulso alla crescita proverrà poi dall’introduzione della rete 5G in quanto GO internet sarà tra i primi a poter installare le nuovissime base station che incrementeranno la velocità delle connessioni e la capacità in termini di clienti per sito.

GO internet ha archiviato il 2016 con ricavi in crescita del 20,4% a 6,3 milioni, grazie soprattutto al progressivo avanzamento della copertura di rete nelle Marche e in Emilia Romagna, regioni in cui detiene i diritti per le frequenze nella banda 3.5 GHz. La priorità della società di Gubbio resta quindi il completamento della rete in queste aree, ma nel contempo si sta attrezzando per espandersi in altre regioni.

L’ampliamento della presenza geografica passerà principalmente attraverso due canali: da una parte GO internet parteciperà alla gara per l’assegnazione delle frequenze 3.6-3.8 Ghz e dall’altra proseguirà nel piano di sviluppo finalizzato a portare la rete in fibra direttamente nelle abitazioni in partnership con OpEn Fiber, società controllata pariteticamente da Enel e Cdp. La commercializzazione della fibra è partita a fine 2016 da Perugia e al 31 marzo contava già oltre 300 clienti.

L’infrastruttura di rete in fibra si estenderà a macchia d’olio in altre regioni d’Italia consentendo a GO internet di offrire servizi sinergici a quelli del wireless e di approfondire la penetrazione del mercato, dando un ulteriore impulso all’espansione della base clienti e sostenendo di conseguenza l’intero modello di business.

E tutto ciò senza dimenticare il prossimo salto generazionale verso il 5G, che vedrà la società guidata da Alessandro Frizzoni in pole position per offrire le prestazioni della fibra con la facilità d’utilizzo e l’immediatezza del wireless. Infatti l’ITU, l’organismo internazionale che regola gli standard del 5G, ha selezionato come frequenza di partenza proprio il 3.5 GHz per cui GO internet sarà tra i primi operatori a fornire questi servizi, costruendo a partire dal 2018 una rete 5G nelle Marche e nell’Emilia Romagna.

Un percorso di crescita sostenuto da solide basi finanziarie, in quanto l’azienda di Frizzoni ha ottenuto un finanziamento bancario da 1,75 milioni ed ha completato di recente un aumento di capitale da 4 milioni grazie al quale ha visto l’ingresso del fondo Compass. Fonti grazie alle quali sostenere gli investimenti per l’installazione dei siti e accelerare un ritmo di crescita già oggi soddisfacente.

Operazioni e strategie apprezzate dal mercato, che nell’ultimo anno ha impresso al titolo una sovra-performance di oltre il 30% rispetto al Ftse Aim Italia, portandolo all’attuale valutazione di 1,7 euro. Questo anche se le quotazioni attuali restano ancora al di sotto del 21% del prezzo di collocamento rettificato avvenuto nel giugno del 2014 a 2,17 euro.

Alessandro Frizzoni e Alessandro Ronchi, Ceo e Cfo di GO internet, delineano le priorità strategiche

“Estendere la copertura della rete 4.5G nelle regioni Marche ed Emilia Romagna, predisponendo il terreno per l’arrivo del 5G; espanderci in altre regioni d’Italia, partecipando all’asta per l’assegnazione delle frequenze 3.6-3.8 Ghz; ampliare il servizio Fiber-To-The-Home (FTTH), grazie all’accordo strategico con OpEn Fiber”.

Sono queste le priorità strategiche elencate da Alessandro Frizzoni e Alessandro Ronchi, rispettivamente Ceo e Cfo di GO internet.

Priorità attraverso le quali la società di internet mobile punta ad ampliare la propria base clienti, sfruttando le sinergie tra due segmenti di mercato potenzialmente complementari come la fibra e il wireless “per continuare, e possibilmente accelerare, il percorso di crescita tracciato dall’Ipo a oggi, con tassi di sviluppo annuo nell’ordine del 20-30 per cento”.

E tutto ciò, continua il capo azienda, “grazie anche al recente aumento di capitale che ha permesso di raccogliere circa 4 milioni da reinvestire principalmente nell’ampliamento dell’infrastruttura di rete, soprattutto per le nuove base station 5G”.

L’estensione della rete 4.5G nelle Marche e in Emilia Romagna

Il primo pilastro indicato da Alessandro Frizzoni è “l’estensione della copertura di rete Lte 4.5G nelle regioni Emilia Romagna e Marche”. In queste aree infatti, la società è titolare dei diritti d’uso delle frequenze per i sistemi Broadband Wireless Access nella banda 3.5 GHz, dopo essersi aggiudicata nel 2008 la licenza per la regione Marche e nell’aprile 2012 quella per l’Emilia Romagna.

A partire da ottobre 2016 GO internet ha inaugurato un nuovo modo di connettersi in Italia con Instant Fiber, attraverso l’attivazione delle stazioni radio base 4.5G, “una via di mezzo tra il 4G e il 5G” grazie a cui è possibile navigare a 300 Mbps con la rete wireless.

“La tecnologia chiave per incrementare la banda e per arrivare nell’ordine del gigabit”, spiega l’Ad, “consiste nell’aumentare il numero di antenne, sia sulla base station, sia sull’apparato dei clienti, il GO Box”. Le stazioni radio base 4.5G sono dotate di 8 trasmittenti e 8 riceventi per settore, rispetto alle 2 antenne delle prime trasmittenti Lte. In questo modo garantiscono velocità maggiori rispetto al 4G e “consentono di incrementare la capacità, triplicando il numero di clienti per singola stazione”.

“Siamo in pole position per l’arrivo del 5G”

Attualmente il 4.5G resta la priorità, perché “manca ancora parecchio lavoro per terminare la copertura, specialmente in Emilia Romagna”, ma in chiave futura “GO internet sta già preparando il terreno per il cambio di generazione verso il 5G, che rappresenterà una vera rivoluzione poiché consentirà di ottenere le prestazioni della fibra con la facilità e l’immediatezza del wireless”.

Su questo fronte noi di Go internet, come sottolinea Frizzoni “siamo già in pole position poiché l’ITU, l’organismo internazionale che regola gli standard del 5G, ha selezionato come frequenza di partenza proprio il 3.5 GHz”. Una scelta grazie alla quale “GO internet sarà tra i primi operatori a poter fornire questi servizi, attivando nel giro di qualche anno una rete 5G nelle Marche e nell’Emilia Romagna”.

“Quest’anno”, prosegue l’Ad, “al Mobile World Congress di Barcellona sono state presentate le nuove base station 5G, che sfruttano una tecnologia denominata ‘Massive MIMO’: ogni settore dispone di 64 antenne, permettendo di raggiungere velocità superiori a 1 Gigabit anche sul wireless, con vantaggi in termini di attivazione immediata, portabilità e costruzione della rete”.

“Entro la fine di quest’anno, o nei primi mesi del 2018”, annuncia Frizzoni, “potremo iniziare ad installare le nuove base station, aumentando ulteriormente la capacità dei nostri siti”.

L’espansione in altre regioni attraverso la gara 3.6-3.8 Ghz

Il secondo driver di crescita individuato dall’Ad è l’espansione geografica attraverso la gara per l’assegnazione delle frequenze 3.6-3.8 Ghz che avrà luogo a breve. “Noi contiamo di partecipare all’asta e speriamo di ottenere nuove frequenze per espanderci anche in altre regioni d’Italia oltre all’Emilia Romagna e alle Marche”.

L’Agcom ha recentemente pubblicato una consultazione per discutere delle regole della gara e, continua il capo azienda, “il governo sembra fortemente intenzionato ad assegnare queste frequenze. Resta solo da capire quando si terrà l’asta”.

La partecipazione a questa gara rappresenta per GO internet un’opportunità unica per espandere la propria presenza geografica ed è anche l’unica iniziativa ‘straordinaria’ in vista, considerando che le aste si tengono indicativamente con una cadenza decennale, mentre “per il resto non ci sono all’orizzonte, in questo momento, altre operazioni inquadrabili come non ricorrenti”, conclude Frizzoni.

Lo sviluppo del piano FTTH insieme a OpEn Fiber

“La terza priorità strategica”, rimarca Frizzoni, “è quella di continuare con il Fiber-To-The-Home, sfruttando l’accordo strategico siglato con OpEn Fiber”, società controllata pariteticamente da Enel e Cdp. Il piano per portare la fibra alla velocità di 1 Gbps direttamente alle abitazioni è cominciato in estate da Perugia dove GO internet, tramite il progetto pilota, ha attivato i primi clienti.

“Abbiamo iniziato in Umbria ma ci espanderemo”, chiarisce l’Ad, ricordando che “sono in corso negoziati con OpEn Fiber per partire anche in altre regioni d’Italia”. Lo sviluppo seguirà comunque il piano di deployment stabilito da OpEn Fiber, poiché “sono loro che stendono la fibra, quindi noi andiamo dove vanno loro”.

Nell’immediato il piano non prevede città dell’Emilia Romagna e delle Marche, ma il Ceo di GO internet assicura che “in futuro arriverà anche lì”. Nel frattempo la società di Gubbio guarda con particolare interesse le regioni limitrofe a quelle dove già opera, “perché si possono sprigionare sinergie di gestione della rete commerciale e di interventi sul territorio”.

Le sinergie potenziali tra la fibra e il wireless

Nel momento in cui la rete in fibra raggiungerà l’Emilia Romagna e le Marche, per GO internet si apriranno ulteriori nuove prospettive grazie alle sinergie con il wireless. “Attraverso la fibra”, spiega Frizzoni, “si può costruire la dorsale per il wireless e diventa così possibile offrire due servizi complementari, perché il wireless è adatto soprattutto per il privato, mentre la fibra è più congeniale per l’utenza business”.

“Per quanto riguarda l’Lte”, prosegue Alessandro Ronchi, Cfo di GO internet, “il segmento di clientela privata rappresenta attualmente circa il 98% del giro d’affari, mentre gli utenti business pesano solo per il 2 per cento”. Una quota che “dovrebbe rimanere stabile nei prossimi mesi”, aggiunge Ronchi, “mentre la proporzione di aziende sarà molto più elevata sulla fibra, anche se è ancora presto perché abbiamo iniziato solo a gennaio”.

“Alle imprese”, spiega infatti il Ceo “proponiamo la fibra poiché, avendo molti PC al proprio interno, le aziende ne hanno bisogno mentre per l’utenza residenziale il wireless va benissimo”.

Nel momento in cui la fibra arriverà nelle zone già presidiate da GO internet “sarà dunque possibile andare a colpire due segmenti di mercato diversi sfruttando la stessa rete commerciale, lo stesso advertising. È per questo”, conclude Ronchi, “che preferiamo avere fibra e wireless sulle stesse regioni”.

Nuove risorse dall’aumento di capitale e dalle banche

Con l’obiettivo di supportare lo sviluppo della società, consentendo nel contempo l’ingresso di nuovi investitori, GO internet ha effettuato nello scorso ottobre un aumento di capitale da circa 4 milioni, interamente sottoscritto.

Un’operazione “destinata soprattutto a sostenere l’ampliamento dell’infrastruttura di rete e l’installazione delle nuove base station 5G”, come evidenzia il Cfo Ronchi, il quale sottolinea inoltre “l’ingresso con una presenza importante (15,41%) di un primario fondo istituzionale di grande livello come Compass, che evidenzia la bontà del nostro progetto e conferisce una certa serietà alle nostre prospettive”.

Ulteriori risorse saranno raccolte attraverso un contratto di finanziamento della durata di 5 anni a tasso agevolato, per un valore complessivo di 1,75 milioni, sottoscritto a inizio anno con un primario gruppo bancario. Tale contratto consentirà di accelerare la crescita attraverso l’ampliamento della copertura 4G-LTE e di sostenere la commercializzazione del servizio banda ultralarga FTTH.

Lo scenario dei prossimi 18-24 mesi: 5G e FTTH le chiavi per il successo

Nei prossimi 18-24 mesi la società di Gubbio punterà forte sul cambio di generazione verso il 5G e sul continuo sviluppo del Fiber-To-The-Home “per imprimere un’accelerazione in termini di deployment, al numero di siti installati ogni mese, supportando così la crescita dei clienti e, di conseguenza, di tutto il business model”, dichiara Frizzoni.

“Sui mercati dove siamo presenti abbiamo ottenuto una buona penetrazione del mercato, nell’ordine del 10-15%,” ricorda il Ceo, ”quindi contiamo che allargando la copertura della rete ci sia anche un ulteriore ampliamento della clientela, come è sempre successo”.

“Dall’Ipo ad oggi”, rimarca Ronchi, “la società è cresciuta ogni anno mediamente del 20-30% ma nei prossimi mesi contiamo di fare ancora meglio, perché a livello tecnologico disponiamo di due elementi che sono il non plus ultra, ossia il FTTH e il 5G in arrivo”. Grazie ad essi, afferma Frizzoni, “potremo essere ancora più competitivi, aumentando la quota di mercato dove siamo già presenti e diffondendoci in nuove regioni”.

Clienti, ricavi e marginalità in crescita nel 2016

Le iniziative sopra evidenziate daranno un ulteriore impulso alla crescita, ma il trend positivo è già evidente nei conti in esame. Nel 2016 il gruppo italiano attivo nel settore dell’Internet Mobile ha consuntivato ricavi pari a circa 6,3 milioni, in crescita del 20,4% rispetto all’anno precedente. In particolare, l’aumento del fatturato è dovuto alla costante e progressiva diffusione della copertura 4G nelle regioni Marche ed Emilia Romagna.

La clientela è aumentata del 20% a 37.749 unità (31.356 clienti al 31 dicembre 2015). In tale contesto, caratterizzato da una persistente pressione sui prezzi e da una domanda per i servizi dati in rapida crescita, GO internet ha attuato una strategia focalizzata sull’attenzione al cliente e sul continuo investimento per migliorare la qualità e le prestazioni del servizio che è risultata apprezzata dal mercato.

L’Ebitda si è attestato a 2,5 milioni e registra un incremento sia in termini assoluti (+25,2% rispetto allo scorso esercizio) sia in termini di incidenza sui ricavi (39,7% nel 2016 contro un 38,2% del 2015). La redditività in crescita è stata supportata dallo sviluppo del business e dal contenimento dei costi operativi.

L’Ebit adjusted, cioè al netto dei non ricorrenti (60 mila euro), è salito del 22,2% a 0,6 milioni, nonostante un incremento in valore assoluto degli ammortamenti dovuto a nuovi investimenti per l’ampliamento dell’infrastruttura di rete 4G con l’attivazione di nuove stazioni radio base.

L’aumento delle imposte ha gravato sull’utile netto, che ha riportato una flessione del 9,9% a 0,136 milioni (0,151 milioni nel 2015).

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 ammontava a 2,4 milioni, in contrazione di 3,1 milioni rispetto al fine 2015. Una diminuzione dovuta anche al buon esito dell’operazione di aumento di capitale sociale e alla positiva dinamica della gestione operativa.

Un contesto di mercato favorevole grazie allo sviluppo dell’Internet Mobile

Il percorso di crescita di GO internet potrà beneficiare anche del contesto di mercato favorevole, in quanto la quota di connessioni da dispositivi mobili sta diventando sempre più rilevante, guadagnando terreno rispetto alle linee fisse, a tutto vantaggio del segmento wireless.

Secondo l’ultimo report dell’Agcom, infatti, nel 2015 le linee fisse in Italia sono calate di 350.000 unità e il traffico Internet da mobile ha superato quello da PC.

A livello globale, i dati forniti da Cisco indicano che entro il 2018 oltre il 50% del traffico Internet sarà generato da dispositivi mobili. Di conseguenza le connessioni wireless aumenteranno, raggiungendo il 61%, mentre le linee fisse rappresenteranno una minoranza. Ericsson stima inoltre che nel 2020 gli abbonati alla banda larga mobile saranno 8 miliardi.

Anche in Italia l’accesso a internet avviene sempre più spesso dai dispositivi mobili, con gli smartphone che la fanno da padrone con una quota pari al 67% del mercato.

Borsa – Nell’ultimo anno sovraperforma il Ftse Aim Italia del 33%

La scarsa liquidità del mercato Aim Italia non ha giocato a favore del titolo GO internet, così come accaduto nel recente passato per tante altre società del listino. Spesso infatti, nel momento in cui un azionista vuole liquidare una posizione, anche per motivi indipendenti dall’andamento della società, le quotazioni vengono penalizzate dalla mancanza di compratori.

Una dinamica che ha caratterizzato anche la prima parte del percorso in borsa di GO internet. Dall’Ipo, avvenuta a giugno 2014 con prezzo di collocamento rettificato di 2,17 euro, il titolo evidenzia una perdita di valore del 21%, sostanzialmente in linea con quella dell’indice Ftse Aim Italia (-20%).

Il titolo ha sofferto in particolare nella prima parte del 2016, toccando il 12 febbraio un minimo di 0,95 euro, per poi recuperare terreno e risalire del 68% fino all’attuale valutazione di 1,72 euro.

Analizzando l’ultimo anno di contrattazioni, le quotazioni della società di Gubbio hanno realizzato un incremento del 37%, a fronte del +4% messo a segno dal Ftse Aim Italia. Il titolo ha realizzato uno sprint decisivo alla fine del gennaio 2017, sostenuto anche dal buon avanzamento dei lavori per la posa della fibra ottica ultraveloce nella città di Perugia, toccando il 30 gennaio un massimo di 1,95 euro.

Nel periodo recente GO internet è uno dei titoli maggiormente scambiati sul listino Aim, con volumi medi negli ultimi 3 mesi superiori ai 100 mila pezzi passati di mano. Una dinamica su cui ha influito positivamente anche l’aumento di capitale poiché, come sottolinea Ronchi, “vi hanno aderito circa 700 investitori, una soglia importante grazie a cui il nostro è un titolo relativamente ben diffuso. Il fatto di essere detenuto in portafoglio da molti soggetti ne aumenta la liquidità”, rendendo più semplice un progressivo allineamento tra la corretta valutazione delle azioni e il loro valore borsistico.

Criticità – Dai temi regolatori a quelli borsistici

L’Aim e più in generale il settore delle small cap è risultato particolarmente penalizzato in quanto è stato colpito da una bassissima liquidità. Una problematica oggi in fase di possibile risoluzione grazie all’impulso che sta giungendo dal successo dei Pir, i piani individuali di risparmio.

Elementi evidenti anche per GO internet, che dalla quotazione ad oggi ha perso circa il 21% anche se negli ultimi 12 mesi ha sovraperformato di ben il 33% il mercato di riferimento. Performance sostenuta dall’apprezzamento che il mercato ha dimostrato nei confronti dei piani di sviluppo dell’azienda, mentre resta quasi nullo l’apporto degli analisti, in quanto c’è un solo studio completo anche se lo scenario attuale dovrebbe favorire una maggiore diffusione delle informazioni sulla società.

Ci sono poi i temi regolatori in quanto, come sottolinea Frizzoni, “la parte più complicata del nostro business poichè risulta difficile trovare i siti per l’installazione delle base station e ottenere i permessi necessari”.

Ricordiamo infine che GO internet opera in un contesto fortemente competitivo che la obbliga a reagire con tempestività alle variazioni dei trend di mercato. In particolare, la società potrebbe incontrare difficoltà maggiori del previsto nell’aggiudicazione delle aste in altre regioni, specialmente alla luce dei recenti sviluppi sul 5G che rendono più appetibile lo spettro in cui l’azienda di Gubbio detiene già le frequenze nelle regioni Marche ed Emilia Romagna.

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