Prende fiato il Ftse Mib, che chiude la seduta di ieri in frazionale rialzo dello 0,6% a 20.805 punti, dopo il rally di lunedì conseguente all’esito del primo turno delle presidenziali francesi. A tenere banco ancora i titoli bancari, mentre il Ftse Italia moda, prodotti per la casa e per la persona segna un debole +0,3% sottoperformando l’Euro Stoxx di riferimento (+0,8%).
Titoli europei del lusso condizionati l’operazione annunciata in Francia, che vede come protagonisti Bernard Arnault, la maison Dior, il gruppo Lvmh ed il brand Hermès. Una duplice operazione strategica, che si articola da un lato nella semplificazione della struttura di controllo della maison Christian Dior e dall’altro nel rafforzamento della divisione Fashion & Leather Goods Division di Lvmh attraverso l’acquisizione di Christian Dior Couture di Christian Dior per un valore d’impresa di 6,5 miliardi. Le azioni Dior sono state valutate 260 euro ciascuna, implicano un premio e saranno pagate parte cash e parte in titoli Hermès.
I titoli interessati nell’operazione hanno chiuso alla Borsa di Parigi rispettivamente a +11,1% Dior, a +3,9% Lvmh e a -4,5% Hermès.
Per quanto riguarda le big italiane del lusso prosegue la corsa di Ferragamo (+1,3%), mentre Moncler chiude in territorio negativo (-0,3%), in scia alla possibile revisione di stime conseguente all’adeguamento del Patent Box alle linee guida Ocse.
Debole il rialzo per Luxottica (+0,6%). Il colosso francese Essilor, con il quale il gruppo veneto dell’occhialeria ha avviato un processo di integrazione, ha comunicato i dati delle vendite del primo trimestre 2017, riportando ricavi in crescita del 10% a 1,96 miliardi, grazie allo sviluppo registrato in Usa e Cina. La società guidata da Leonardo Del Vecchio comunicherà venerdì 28 aprile i propri dati delle vendite dei primi tre mesi dell’esercizio in corso.
Prosegue il trend positivo anche il titolo Geox, che segna il nuovo prezzo massimo da inizio anno a 2,54 euro, con un progresso dell’1,3 per cento. Torna invece vicino ai 6 euro il titolo Ovs, retrocedendo dell’1,9 per cento.