Nel mese di marzo i consumi di bevande alcoliche negli Usa sono aumentati del 6,6% a/a. Una performance che media una crescita dei volumi (+4,4% a/a) e una crescita del prezzo/mix (+2,2% a/a). Il trend degli ultimi 12 mesi ha subito un rallentamento passando dal +4,6% al +4,3%. In aumento i consumi di Vodka, cresciuti nel mese del 3,1% a/a, un prodotto che per Campari rappresenta un business importante (il 10,5% del giro d’affari del gruppo).
Dai dati NABCA (National Alcohol Beverage Control Association) si rileva che in marzo negli Stati Uniti le vendite di bevande alcoliche sono salite del 6,6% a/a. Una dinamica che media una aumento del 4,4% a/a dei volumi e una crescita pari al 2,2% a/a del prezzo/mix.
Da segnalare che il trend negli ultimi 12 mesi ha registrato un progresso del 4,3% a/a (dal precedente 4,6%), con un aumento del 2,3% a/a dei volumi (dal precedente 2,6%).
Guardando alle singole tipologie di bevande alcoliche si evidenzia come i consumi di Vodka, pari al 35% dei consumi totali, siano cresciuti sia nel solo mese di marzo che nei 12 mesi rispettivamente dello 3,1% e del 2% a/a. Andamento positivo anche per i consumi di Irish Whiskey (quota di mercato dell’1%), che ha rappresentato la categoria con la più forte crescita sia nel solo mese di marzo (+19,5%) e sui 12 mesi (+14,7%). In calo invece i consumi di altre bevande, quali Gin (-1,2% a/a) e Scotch (-0,6% a/a).
Commento
La buona performance che ha interessato i consumi di alcolici negli Usa in marzo potrebbe influenzare positivamente i risultati economici di Campari, che realizza in quest’area un’importante quota (il 24,8% nel 2016) del proprio fatturato e può beneficiare del trend crescente dei consumi di Vodka, che commercializza con il marchio SKYY.