L’assemblea dei soci della casa editrice ha approvato il bilancio dell’esercizio 2016 chiuso con un fatturato consolidato pari a 585,5 milioni, in calo del 3,2% in attenuazione rispetto agli esercizi precedenti. La gestione è stata caratterizzata dalle cessioni operate nell’ambito dell’integrazione con Itedi, rendendo poco significativo il confronto con il 2015. L’Ebit è passato da 27,1 a 22,4 milioni, mentre il contenimento degli oneri finanziari netti ha spinto l’utile delle attività destinate a continuare sugli 8,5 milioni (+24,3%). Il risultato finale, sceso da 17 a 10,4 milioni, risente quindi di minori proventi straordinari (-80,6%). Inversione di segno per la posizione finanziaria, che passa da un indebitamento netto di 10,7 milioni, a disponibilità nette per 31,7 milioni.
Gli azionisti hanno deliberato di non distribuire alcun dividendo e di destinare l’utile civilistico pari a 17,4 milioni, alla riserva utili a nuovo, avendo la riserva legale già raggiunto il 20% del capitale sociale.
In sede straordinaria l’assemblea ha deliberato un aumento di capitale con esclusione del diritto d’opzione da liberarsi mediante conferimento in natura, da parte di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Ital Press Holding (Ital Press), di partecipazioni azionarie rappresentative complessivamente dell’intero capitale di Italiana Editrice (ITEDI).
L’aumento di capitale è pari complessivamente a 79,969 milioni, di cui 14,5 milioni circa da imputare a capitale nominale ed i restanti 65,5 milioni da imputare a sovrapprezzo. L’aumento di capitale verrà sottoscritto e liberato mediante il conferimento dell’intero capitale di Itedi, con l’emissione di complessive n. 96.651.191 nuove azioni ordinarie Gruppo Espresso, ciascuna del valore nominale di 0,15 euro, di cui n. 74.421.417 da assegnare a FCA e n. 22.229.774 da assegnare a Ital Press.
L’Assemblea straordinaria ha infine deliberato di modificare la denominazione della società in “GEDI Gruppo Editoriale SpA” e di aumentare da 11 a 14 i componenti del CdA, nominando consiglieri John Philip Elkann, Carlo Perrone e Elena Ciallie, con decorrenza dalla data di esecuzione dell’aumento di capitale.
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