Prosegue in rosso la seduta delle borse europee all’indomani dell’annuncio della riforma fiscale e in attesa del meeting della Bce del primo pomeriggio. Intorno alle 11:50 i principali listini del Vecchio Continente scambiano in territorio negativo, con il Ftse Mib di Milano (-0,6%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).
Sul fronte macro, l’Istat ha reso noto che ad aprile l’indice del clima di fiducia dei consumatori è rimasto sostanzialmente stabile, passando dai 107,6 punti di marzo a 107,5 punti (consensus 107,4).
L’indice composito del clima di fiducia delle imprese, invece, è migliorato, passando da 105,1 a 107,4 punti, a conferma di una tendenza positiva per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il valore più elevato da ottobre 2007.
Con riferimento alle imprese, nel mese di aprile si registra un diffuso miglioramento della fiducia: nel settore manifatturiero l’indice è aumentato da 107,2 a 107,9 (valore più elevato da gennaio 2008) e nel settore delle costruzioni è migliorato da 123,3 a 128,0 (valore più elevato da maggio 2008). Nei servizi il clima di fiducia è salito da 106,4 a 107,8, mentre nel commercio al dettaglio è passato da 108,8 a 110,8 (valori più elevati, rispettivamente, da gennaio 2016 e da dicembre 2015).
Per quanto riguarda l’Eurozona, invece, ad aprile l’indice che misura il sentiment economico è risultato migliore delle attese, attestandosi a 109,6 punti rispetto ai 108,1 punti del consensus e ai 108 punti di marzo. Stabile invece la fiducia dei consumatori a -3,6 punti.
Intanto, in attesa della riunione della Bce e in particolare della conferenza stampa di Mario Draghi, l’euro si mantiene sostanzialmente stabile sul dollaro (EUR/USD in area 1,09) mentre guadagna ulteriore terreno nei confronti dello yen (EUR/JPY a 121,3).
Moneta giapponese che arretra anche nei confronti del biglietto verde (USD/JPY a 111,4) dopo che la Boj ha confermato la sua politica monetaria ultra accomodante e dopo l’annuncio della riforma fiscale di Trump.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si allarga in area 197 punti base, con il rendimento de ldecennale italiano al 2,31 per cento.
Tornando a Piazza Affari, tra le poche note positive STM (+1,8%), che balza in cima al Ftse Mib dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre ed aver fornito alcune indicazioni positive sul secondo quarter.
Rimbalzo per ATLANTIA (+1,6%), e per le utilities ITALGAS (+1,4%), A2A (+1,2%), SNAM (+0,5%) e TERNA (+0,3%), dopo la debolezza delle scorse sedute.
Tra i petroliferi in calo TENARIS (-1,4%), nonostante i buoni risultati trimestrali, ENI (-0,8%) e SAIPEM (-0,8%). Prese di profitto su FCA (-1,6%) dopo il rally di ieri, mentre scende anche CNH (-2%) in attesa della pubblicazione dei conti in giornata.
Poco mossa GENERALI (-0,1%) su cui Fitch ha confermato il rating “A-“ con outlook stabile. Intanto il Ceo Philippe Donnet ha sottolineato che l’esecuzione del piano industriale prosegue secondo quanto previsto, con il piano di riduzione dei costi che sta ulteriormente accelerando. Questo porta a un buon posizionamento della compagnia in vista del raggiungimento dei target fissati a fine 2018.
Deboli infine i bancari con BPER (-0,9%), BANCO BPM (-1,7%), INTESA (-0,3%), UBI (-0,8%) e UNICREDIT (-1,6%).