Seduta negativa per le borse europee nel giorno del meeting della Bce, con il Ftse Mib di Milano che accelera al ribasso nel finale chiudendo con un -1,1% sui minimi intraday a 20.597 punti. In calo anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e il Dax di Francoforte (-0,2%).
Debole anche Wall Street ad eccezione del Nasdaq, che si mantiene oltre quota 6 mila punti in attesa delle trimestrali di alcune big come Microsoft, Amazon e Alphabet.
L’attenzione degli operatori oggi si è concentrata principalmente sulla riunione della Banca Centrale Europea, nel corso della quale sono stati lasciati invariati i tassi di riferimento, e sulla successiva conferenza stampa del presidente Mario Draghi, che ha sostanzialmente confermato le indicazioni dell’ultimo intervento.
Il presidente dell’Eurotower ha affermato che la ripresa ciclica è sempre più solida ma la crescita è ancora esposta a rischi, in diminuzione ma pur sempre prevalenti. L’inflazione core rimane debole ed è tuttora necessaria una politica monetaria di sostentamento per consentire un graduale incremento dei prezzi in tutta l’Eurozona e non per un solo Paese.
In seguito alle parole di Draghi, l’euro si è impennato nei confronti delle altre valute salvo poi imboccare la via del ribasso con l’EUR/USD sceso in area 1,0865 e l’EUR/JPY a 120,7. In lieve calo anche l’USD/JPY a 111,1.
Tra le materie prime il petrolio crolla sui minimi di un mese perdendo oltre il due per cento, con il Brent a 50,7 dollari e il Wti a 48,6 dollari in scia ai timori per la ripresa della produzione nei giacimenti libici e il continuo incremento dell’output statunitense.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 195 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,25 per cento.
Tornando a Piazza Affari, vendite in particolare sui bancari su cui scattano i realizzi dopo i rialzi delle scorse sedute, con UNICREDIT (-3,9%), BANCO BPM (-2,9%), BPER (-2,7%), UBI (-2,4%) e INTESA (-2,3%).
Male anche i petroliferi in scia al ribasso del greggio, con il crollo di TENARIS (-5,5%) nonostante i buoni risultati trimestrali. Giù anche SAIPEM (-2,8%) ed ENI (-1,5%).
Prese di profitto su FCA (-2,6%) dopo il rally di ieri, mentre sempre nell’automotive chiude in calo CNH (-1,4%) nonostante i conti sopra le attese del primo trimestre 2017.
Scendono anche MEDIASET (-2,2%), in attesa dei risultati di Mediaset Spagna a mercati chiusi, e LEONARDO (-2%), penalizzato dal downgrade di Goldman Sachs da ‘buy’ a ‘neutral’.
In controtendenza, infine, ATLANTIA (+2,3%), EXOR (+1,3%), MONCLER (+1,2%), RECORDATI (+1%) e ITALGAS (+1%).