Il gruppo ha archiviato i primi tre mesi dell’anno con una crescita dei risultati superiore alle stime, grazie in particolare al business delle Macchine Agricole. I ricavi sono cresciuti del 5,8% a 5,7 miliardi di dollari, mentre l’Ebit è balzato del 10,8% a 257 milioni di dollari, soprattutto in relazione all’incremento del 23% a 219 milioni di dollari del risultato operativo delle attività industriali. Il trimestre si chiude con un utile netto di 49 milioni di dollari rispetto alla perdita di 513 milioni di dollari del periodo di confronto, su cui però aveva influito un onere straordinario di 502 milioni di dollari. Confermati infine i target 2017.
Cnh ha chiuso il primo trimestre 2017 con risultati migliori delle attese, evidenziando un aumento del fatturato del 5,8% a 5,7 miliardi di dollari rispetto ai 5,2 miliardi stimati dal consensus. I ricavi di vendita netti delle Attività Industriali ha segnato un +6,1% a 5,4 miliardi.
Per quanto riguarda i singoli segmenti di attività, il business delle Macchine Agricole ha registrato un +10,5% a 2,35 miliardi (+8,5% a cambi costanti), per effetto della ripresa della domanda in sud America e del perdurare dell’andamento positivo in area Apac. Le vendite sono state invece sostanzialmente stabili in area Nafta e leggermente in calo in Emea, dove ha scontato la debolezza della domanda solo parzialmente compensata da migliori prezzi netti.
L’Ebit ha segnato un +77% a 159 milioni di dollari (oltre il 60% del totale), con un margine in aumento di 260 basis point al 6,8%, grazie a un maggior assorbimento dei costi fissi, a migliori prezzi netti e ad efficienze di produzione.
Il segmento delle Macchine per le Costruzione ha evidenziato ricavi di vendita netti in diminuzione del 2,4% a 523 milioni di dollari (-2,8% a cambi costanti), per effetto di un calo del 5% nella domanda delle macchine pesanti in nord America, parzialmente compensato da un aumento delle quote di mercato, e della perdurare della debolezza in area Emea ed Apac.
L’Ebit ha segnato un risultato negativo pari a 22 milioni di dollari rispetto al dato positivo di 14 milioni di dollari del periodo di confronto. I risultati sono stati influenzati da un programmato rallentamento della produzione nel trimestre al fine di mantenere l’appropriato livello delle scorte sia del gruppo che dei dealer in risposta alla persistente debolezza del mercato. A ciò si aggiunge un contesto di prezzi in calo principalmente per effetto del mix-clienti in nord America, un impatto sfavorevole dei cambi sul costo del prodotto e di spese promozionali relative al lancio della nuova famiglia di mini scavatori.
I Veicoli Commerciali, invece, hanno registrato ricavi un fatturato in aumento del 2,2% a 2,1 miliardi di dollari (+4,7% a cambi costanti), per effetto di volumi in crescita nei veicoli commerciali e negli autobus, parzialmente controbilanciati da volumi in diminuzione nei veicoli speciali. In sud America, la ripresa della domanda di veicoli commerciali in Argentina ha più che compensato la debolezza dell’area brasiliana.
L’Ebit è stato pari a 28 milioni di dollari, con un margine operativo dell’1,3%, in calo del 26% rispetto ai 38 milioni di dollari del primo trimestre 2016. Tale flessione è dovuta principalmente ad uno sfavorevole mix prodotto e mix mercato in area Emea, a minori volumi nei veicoli speciali e all’impatto negativo delle differenze cambio.
Il Powertrain, infine, ha mostrato una crescita del 13,6% a 1 miliardo di dollari (+16,9% a cambi costanti), per effetto di volumi maggiori. Le vendite verso clienti terzi hanno costituito il 45% dei ricavi di vendita netti totali (44% nel primo trimestre 2016).
L’Ebit è stato pari a 74 milioni, in aumento del 40% rispetto al primo trimestre del 2016, con un margine operativo del 7,4%, salito di 1,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2016 per maggiori volumi ed efficienze di produzione.
Nel complesso, l’Ebit ha segnato un +10,8% a 257 milioni di dollari, contro i 213 milioni di dollari del consensus, con un ros del 4,5% (+20 basis point). Da sottolineare che il risultato operativo delle attività industriali è cresciuto del 23% a 219 milioni di dollari.
Sopra le attese anche l’utile netto, pari a 49 milioni di dollari rispetto alla perdita di 513 milioni del primo trimestre 2016. Un risultato su cui aveva influito l’iscrizione dell’onere straordinario non deducibile fiscalmente di 502 milioni relativo all’indagine condotta su Iveco e sui suoi concorrenti dall’Antitrust europeo.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento netto industriale rispetto al 31 dicembre 2016 è aumentato di 0,6 miliardi a 2,1 miliardi di dollari, con il cash flow delle attività industriali che ha assorbito cassa per 0,5 miliardi di dollari a seguito dell’aumento delle scorte per soddisfare la domanda stagionale.
Per quanto riguarda le prospettive per il 2017, Cnh ha confermato gli obiettivi che prevedono risultati netti delle attività industriali tra 23 e 24 miliardi di dollari, un eps adjusted tra 0,39 e 0,41 dollari e un indebitamento netto industriale tra 1,4 e 1,6 miliardi di dollari.