Mercati – Inflazione Eurozona migliore delle attese, balza la moneta unica

Poco prima delle 12:00 Milano si conferma in cima ai listini europei, con il Ftse Mib che segna un +0,4% insieme all’Ibex 35 di Madrid. Poco sopra la parità il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,04%), mentre il Ftse 100 di Londra scambia in calo dello 0,3 per cento.

Sul fronte macro, l’economia della Gran Bretagna ha registrato un rallentamento nei primi tre mesi del 2017. Secondo le stime preliminari, il Pil del primo trimestre ha segnato un +0,3% su base mensile, il minimo dell’ultimo anno, rispetto al +0,4% del consensus e al +0,7% del quarto trimestre 2016. Su base annuale, invece, il Pil nei primi tre mesi dell’anno è salito del 2,1% rispetto al +1,9% degli ultimi tre mesi del 2016, leggermente sotto la stima degli analisti (+2,2%). Si tratta del massimo dal secondo trimestre 2015.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare dell’inflazione di aprile segna un +0,3% su base mensile (+0,2% il consensus), rispetto alla lettura stabile di marzo, e un +1,8% su base annuale (+1,4% il consensus), rispetto al +1,4% dello scorso mese.

A livello di Eurozona, infine, l’inflazione preliminare di aprile segna un +1,9% (consensus +1,8%) rispetto al +1,5% di marzo, mentre il dato core registra un +1,2% (+1% il consensus) rispetto al +0,7% dello scorso mese.

A seguito di tali dati l’euro si impenna nei confronti delle altre valute, con l’EUR/USD a 1,093 e l’EUR/JPY a 121,8. In rialzo anche l’USD/JPY a 111,5 con il biglietto verde che attende i dati sul Pil Usa del primo trimestre questo pomeriggio.

Sull’obbligazionario, infine, salgono di circa 5 basis point sia il rendimento del Btp al 2,29% che quello del Bund allo 0,34%, mantenendo lo spread in area 194 punti.

A Piazza Affari, spicca MEDIOBANCA (+3,8%), sotto i riflettori per il suo ruolo di custode del pacchetto di maggioranza dei titoli Generali con una quota del 13% e per la possibilità che il rinnovo del patto di sindacato in scadenza a settembre possa riservare alcune sorprese. Il titolo beneficia anche dell’upgrade di Morgan Stanley da ‘equalweight’ a ‘overweight’ con target price a 10 euro dai precedenti 8,3 euro.

Sempre tra i bancari bene INTESA (+1,7%), che ha approvato ieri il bilancio 2016 confermando il dividendo pari a 17,8 centesimi per le azioni ordinarie e a 18,9 centesimi per quelle di risparmio, per un monte dividendi totale di 3 miliardi.

Acquisti anche su CNH (+3%), che all’indomani dei risultati del primo trimestre supera quota 10 euro, e su UNIPOL (+2,7%), che ha intenzione di creare entro l’anno la bad bank in cui far confluire i crediti deteriorati in seno alla controllata Unipol Banca.

In calo ATLANTIA (-1,5%) dopo aver approvato la cessione del 10% di Aspi, che ha confermato l’interesse preliminare a valutare una possibile operazione societaria strutturata in forma di offerta pubblica con Abertis.

Deboli infine anche LUXOTTICA (-0,2%), in attesa della pubblicazione dei ricavi del primo trimestre 2017, e TERNA (-0,7%), che ha nominato Luigi Ferraris quale nuovo Ad.