Utility – Settore in parità, bene Italgas (+1%) e TerniEnergia (+1,2%)

Tutte le Borse del Vecchio continente hanno chiuso la seduta di ieri in territorio negativo. Piazza Affari è stata la peggiore, con il Ftse Mib in calo dell’1,1% in area 20.600 punti.

Non sono bastate le parole del presidente della BCE, Mario Draghi, che come previsto ha lasciato i tassi di interesse invariati e ha confermato che manterrà il Quantitative Easing, il programma di acquisto di titoli, a 60 miliardi al mese fino a dicembre 2017 o anche oltre, se necessario, finché l’inflazione non sarà in linea col target del 2 per cento.

Contrastato il settore delle utility: il Ftse Italia Servizi Pubblici è rimasto sostanzialmente invariato in area 25.150 punti, mentre l’Euro Stoxx 600 Utilities ha registrato un rialzo dello 0,3 per cento.

La migliore fra le Big Cap del settore, nonchè nella top 5 del Ftse Mib Italgas (+1% a 4,17 euro), dopo l’upgrade di Banca Akros da “accumulate” a “buy” con un target price alzato da 4,35 a 4,85 euro. Denaro anche su A2A (+0,9%), mentre le quotazioni di Enel hanno chiuso in frazionale ribasso dello 0,2 per cento.

Si sono poi distinte Iren (+1%) fra le Mid Cap e TerniEnergia (+1,2%) tra le Small Cap.