Il Ftse Mib archivia l’ottava con uno scatto del 4,4%, soprattutto grazie all’ottimo inizio di lunedì a seguito all’esito del primo turno delle elezioni francesi, che ha visto prevalere il liberal-socialista Emmanuel Macron e la leader di estrema destra Marine Le Pen. I due candidati si scontreranno nel ballottaggio del prossimo 7 maggio, che vede nei sondaggi nettamente favorito Macron, europeista convinto, che dovrebbe scongiurare un’eventuale rischio di uscita della Francia dall’Eurozona.
La notizia ha dato brio al comparto bancario, che termina con uno scatto del 7,6%, sovra-performando di quasi due punti percentuali l’indice europeo (+5,9%).
La palma di migliore spetta ad Unicredit con uno scatto del 9,5%, facente seguito al +5,8% riportato nella scorsa ottava, il cui direttore generale Gianni Franco Papa ha ribadito la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi del piano al 2019.
Forti acquisti anche su Bper, che termina con un +9,5% e su cui Unipol potrebbe valutare l’incremento della partecipazione oltre il 5% attuale.
In gran spolvero anche Ubi con un progresso dell’8,8% e su cui Kepler ha confermato il ‘buy’con target price a 4,3 euro e aiutato anche dell’avvio della copertura con un ‘buy’ e un target price di 4,65 euro da parte di Ubs. Performance che porta il guadagno da inizio anno al 48 per cento.
Bene anche Mediobanca con un rialzo dell’8,7% e su cui Morgan Stanley ha alzato il giudizio da ‘equalweight’ a ‘overweight’ e il target price da 8,3 euro a 10 euro.
In luce anche Banco Bpm e la solida Intesa con rialzi superiori al 6 per cento. La banca guidata da Carlo Messina ha tenuto l’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2016, che ha approvato la distribuzione del dividendo per complessivi 3 miliardi. Durante il meeting lo stesso Ad ha confermato che il nuovo piano industriale sarà presentato nei primi mesi del 2018.
Denaro anche su tutti gli altri titoli bancari, compresi sia le Mid Cap sia le Small Cap.