La società delle torri di Tim archivia il primo trimestre 2017 con ricavi pari a 86,4 milioni, in crescita del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,7% vs consensus). Nel dettaglio, 64,5 milioni derivano dal contratto di servizio (Master Service Agreement) con il gruppo Telecom Italia; 0,9 milioni dall’impatto delle nuove ospitalità su nuovi siti; 21 milioni da ricavi da clienti terzi.
Aumenta inoltre la base clienti, alla luce del rapporto di co-tenancy (numero medio clienti per sito) che è salito a 1,75x tenant per sito da 1,72x al 31 dicembre 2016.
L’Ebitda si attesta a 44,3 milioni, con un margine sui ricavi del 51,3% (+3,6 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2016), una dinamica che riflette in particolare l’incremento degli ospiti e la riduzione dei costi di locazione di spazi. Con una crescita del 13,9%, l’Ebitda si dimostra nuovamente in linea rispetto alle previsioni comunicate al mercato (“low teens”, cioè 11-14%).
L’Ebit si fissa a 41,3 milioni,in aumento del 15,8% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. L’utile netto del periodo registra una crescita del 22,8% e si attesta a 28,9 milioni.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2017 ammonta a 18,7 milioni, in contrazione di 15,6 milioni rispetto a fine 2016, ed è pari a 0,1x il valore dell’Ebitda annualizzato. Le proiezioni al 2019 del management indicano infatti un rapporto Net Debt/Ebitda ben inferiore a 2 volte.
Gli investimenti industriali del periodo sono stati pari a 6,8 milioni e includono l’acquisto di terreni e diritti di superficie, la realizzazione di nuovi siti e microcoperture.
Commento
Grazie a un ulteriore incremento del rapporto di co-tenancy e alla prosecuzione del processo di contenimento dei costi di locazione passiva, nei primi tre mesi dell’anno i risultati si confermano in progressivo aumento, battendo le stime di consensus degli analisti.
Il management ha confermato tutti gli obiettivi descritti nel piano industriale 2017-19: incrementare progressivamente il rapporto di co-tenancy (1,9x entro il 2018); proseguire il piano di dismissione di siti e il piano di rinegoziazione dei contratti di affitto; costruire oltre 500 nuovi siti macro; realizzare un piano di copertura micro-cellulare (oltre 4 mila “Small Cell”) nei luoghi a maggior concentrazione di utilizzatori, oltre a 1.000 collegamenti in fibra tra le centrali degli operatori e le proprie torri.