Il gruppo, che opera nel settore abbigliamento attraverso il marchio Stefanel, ha chiuso l’esercizio 2016 con un fatturato consolidato pari a 134,1 milioni, in flessione del 14,4% rispetto all’anno precedente. Un calo che porta in negativo per oltre 10 milioni l’Ebitda adjusted, attestando la perdita operativa sui 16,7 milioni (+10,6 milioni rispetto al 2015). La gestione chiude con un deficit di 25,5 milioni, in netto aumento rispetto a quella pari a 7,8 milioni del 2015. Indebitamento finanziario netto in peggioramento a 85,2 milioni. Vendite sul titolo a Piazza Affari (-1,6%).
Il CdA della società veneta ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio 2016 chiuso con ricavi consolidati per 134,1 milioni, in flessione del 14,4% rispetto al 2015. Un calo che riflette una contrazione del 18,7% del fatturato della business unit ‘Stefanel’ (pari al 75,8% del totale), solo parzialmente compensato dall’incremento pari al 2,7% di quello della divisione ‘Interfashion’ (pari al 24,2% del totale).
In dettaglio i ricavi like-for-like dei negozi monomarca a gestione diretta riportano un calo delle vendite dell’11,4% a cambi costanti (-13% a cambi correnti), conseguente anche alla chiusura di 6 Dos, che attesta a 160 i punti vendita diretti a fine 2016.
Complessivamente nell’anno gli Stefanel Shops hanno registrato 56 nuove aperture a fronte di 54 chiusure, portando il totale a fine dicembre a 419 punti vendita (inclusi i 160 Dos), dei quali 138 in Italia, 212 nel resto d’Europa e 69 nel resto del Mondo.
La business unit Interfashion ha invece realizzato ricavi per 32,5 milioni (+2,7%), grazie alle buone performance del canale on line, oltre che per le aperture dei nuovi negozi monobrand, gestiti indirettamente in regime di affiliazione commerciale.
La dinamica negativa dei ricavi ed i maggiori accantonamenti su crediti e magazzino, solo parzialmente compensati dalla riduzione delle spese amministrative, commerciali e di pubblicità, hanno di fatto determinato l’inversione di tendenza dell’Ebitda adjusted, passato da un valore leggermente positivo di 0,4 milioni del 2015 ad uno negativo per oltre 10 milioni nella gestione in esame.
Deficit che incrementa la perdita operativa portandola da 6,1 a 16,7 milioni, a cui si aggiungono poi 2 milioni di accantonamento straordinario al fondo svalutazione crediti ed oneri finanziari netti per 4,8 milioni, attestando la perdita finale sui 25,5 milioni (vs. quella di 7,8 milioni del 2015).
A fine dicembre 2016 l’indebitamento finanziario netto del gruppo è pari a 85,2 milioni, in aumento del 2,8% rispetto ad un anno prima. Dato che registra poi un ulteriore peggioramento, superando i 90 milioni a fine marzo, interamente con scadenze a breve termine.
Si ricorda che nel novembre 2016 la società ha presentato richiesta di concordato preventivo “in bianco” o “con riserva”. Il Tribunale di Treviso ha prorogato fino al 5 maggio prossimo il termine per la presentazione definitiva di un concordato preventivo o di una domanda di omologa di accordo di ristrutturazione dei debiti.
Nel mese di marzo 2017 la società ha sottoscritto un accordo quadro con Attestor Capital e Oxy Capital Italia avente come oggetto un’operazione di ristrutturazione dell’indebitamento, rafforzamento patrimoniale e rilancio dell’azienda (vedi “STEFANEL – SIGLA ACCORDO QUADRO CON ATTESTOR E OXY PER IL RILANCIO AZIENDALE).
Intorno alle 15:00 il titolo Stefanel scambia a Piazza Affari a 20 centesimi, in calo dell’1,6% a fronte di un mercato in frazionale rialzo dello 0,4 per cento.