Il principale operatore italiano della telefonia, comunicherà domani i risultati del periodo gennaio-marzo 2017, che verranno presentati alla comunità finanziaria in conference call alle 18:30. Si premette che i dati di consensus sono stati elaborati il 27 aprile 2017 e pertanto non recepiscono i risultati conseguiti dalla controllata brasiliana e da Inwit, approvati il 28 aprile.
Gli analisti si attendono un fatturato in aumento del 6,6% a 4,7 miliardi rispetto al corrispondente periodo del 2016. Particolarmente positiva l’aspettativa sul mercato brasiliano, dove è atteso un progresso dei ricavi del 27% a 1,1 miliardi. Attesi in crescita i ricavi della linea di business domestic (+1,4% a 3,6 miliardi), sostenuti dallo sviluppo nel mobile, con un giro d’affari stimato in aumento del 2,5% a 1,2 miliardi, a fronte della sostanziale stabilità del business fisso a 2,6 miliardi. Stimati ancora in calo i ricavi dei servizi voce (-2,4% a 2,2 miliardi).
Crescita a due cifre per l’Ebitda, atteso a oltre 1,9 miliardi (+14% a/a), grazie al positivo apporto di entrambe le divisioni, con l’Ebitda Domestic stimato a 1,6 miliardi (+10%), ma soprattutto dalla forte accelerazione in Brasile, il cui Ebitda è atteso in pregresso del 37% a 353 milioni. Dinamica sostenuta da un lato dallo sviluppo commerciale, dall’altro all’efficienza volta a massimizzare il ritorno degli investimenti. L’Ebitda domestic organico, al netto di partite non ricorrenti e a parità di cambi, è stimato in crescita di un più contenuto 6,7 per cento. Ne consegue una marginalità attesa al 41,2% dal 38,6% del primo trimestre 2016.
Si ricorda che il piano triennale 2017-2019 indica per l’Ebitda Domestic un incremento “low-single digit” anno su anno, ossia inferiore al 4 per cento.
Sul fronte degli investimenti gli analisti prevedono un impegno complessivo pari a oltre 1 miliardo (0,9 miliardi nel corrispondente periodo del 2016), dei quali 819 milioni indirizzati alla unit Domestic e 243 milioni al business brasiliano.
L’indebitamento finanziario netto è atteso a 25,3 miliardi, in calo rispetto a 27,1 miliardi di fine marzo 2016 e in lieve aumento dai 25,1 miliardi di fine 2016.